Regia di Adam McKay vedi scheda film
Una storia di truffe e ignoranza. Quando tutto crolla non tutti crollano, quando tutti perdono qualcuno vince. Nel gioco perverso dell’economia mondiale scommettere sulla rovina del sistema può farti diventare ricco mentre molti altri diventano poveri. Il matematico geniale chiuso nel suo mondo ma capace di vedere il futuro prima degli altri anche con un occhio solo. Il gestore di un fondo che è dentro il sistema ma che non vorrebbe credere alla logica di Wall street perché gli è rimasta una briciola di idealismo e quando investe contro il sistema lo fa perché vuole capire come funziona il grande gioco. Due ragazzi che vogliono sedere al tavolo che conta e con l’aiuto di un broker pentito capiscono che investire nella caduta è quello che le banche faranno per salvarsi e scaricare la crisi su quelli che non riescono a pagare le rate del mutuo della casa che non sarà più la loro. Le banche cercano di nascondere la crisi fino a quando è possibile e oltre mentre la gente perde il lavoro. I nostri si arricchiscono mantenendo lo scrupolo di chi cercava di aprire gli occhi agli altri. Una storia che andava raccontata dove è chiaro il risultato finale e le spiegazioni sono frontali e scolastiche. Un film radical-chic fatto da volti noti che hanno perso probabilmente anche loro nella crisi. Un forma ibrida tra documentario e fiction tra il parossismo dell’ultimo Scorsese e la denuncia di Michael Moore. Uno spettacolo leggero e interessante frenetico e didattico dove la grande scommessa è quella di continuare a credere in un paese sempre più marcio e pieno di merda.
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