Regia di Adam McKay vedi scheda film
Vivendo di tecnicismi resi "digeribili" dalla classe degli interpreti nonchè dagli sparsi camei di varie celebrità, l'opera del sorprendente Adam McKay sviscera nei particolari il tracollo finanziario del 2008, prediligendo una leggerenza di fondo che rende il tutto fruibile e apprezzabile.
Una GRANDE SCOMMESSA di titolo e non solo... Eh sì perchè costruire un lungometraggio che decida di raccontare il tracollo finanziario del 2008, di cui ancora oggi se ne pagano le conseguenze, era necessario un linguaggio inevitabilmente tecnico, sofisticato, tutt'altro che adatto al pubblico globale del grande schermo.
Scommessa... (anche questa) Vinta. Perchè il film del sorprendente Adam McKay, regista solito a commedie demenziali che qui compie un vero e proprio salto di qualità, ha il pregio principale di rendere tutto il glossario finanziario del contesto fruibile e scorrevole, grazie alla scelta di prediligere una leggerezza di stile tendente più all'umoristico che al drammatico.
Così, ecco che le definizioni più complesse (cdo, subprime, swap ecc,) vengono spiegate da camei di svariate celebrità che probabilmente manco hanno veramente capito quello che stanno descrivendo, ma che attraverso paragoni banali e semplificatori, riescono a rendere la complessa materia in questione digeribile e interessante, accendendo la miccia che sta alla base di questo film.
LA GRANDE SCOMMESSA sviscera di fatto il tracollo finanziario del 2008 attraverso gli occhi premonitori e speculatori di svariati personaggi che intravvedono con grande anticipo la fragilità del mercato dei titoli di debito bancari e decidono di scommettere sul loro collasso, seguendo cronologicamente la loro ostinata (e criticatissima) convinzione.
Diverte senza eccellere, approfondisce ma non va oltre un certo livello, McKay guarda molto al lato documentaristico, mixando a dovere finzione&realtà allo scopo di raccontare il tutto nella maniera più comprensibile possibile, lasciando in secondo piano i lati emotivi dei singoli personaggi... Comunque analizzati oltre il lato più strettamente speculativo della vicenda.
Interpretazioni di tutto spessore, dall'eccezionale Carell al sorprendente Gosling fino all'impeccabile Bale; per un docu-film non eccezionale ma incisivo, complesso e leggero allo stesso tempo... Da vedere.
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