Regia di Brian De Palma vedi scheda film
Dal libro di Daniel Lang, che rese noto ai più il triste caso dell'incident on Hill 192, ecco uno di quei film da pugno nello stomaco che sovente rimangono per sempre impressi nella memoria di chiunque li abbia veduti almeno una volta. Affronta con dovizia di particolari le spinose questioni di uno degli orrori maggiormente profondi e radicati di cui purtroppo l'umanità continua a essere in grado di macchiarsi. Non trascura i dettagli, illustra con metodo meticoloso, non si risparmia la crudezza di certi momenti. La direzione impeccabile di Brian De Palma, però, non ostenta violenza gratuita fine a se stessa, ma anzi privilegia e valorizza il realismo delle interpretazioni. Su tutte sono tre a meritarsi una menzione: un inedito Michael J. Fox (Max Eriksson) a sorpresa si dimostra valido in un ruolo drammatico che gli credevo estraneo; Sean Penn (Tony Meserve) di nuovo conferma il suo essere perfetto nelle parti di acuta follia; Thuy Thu Le (Than Thi Oanh) è straordinaria nell'immedesimarsi nella protagonista della tragedia, la storia della quale coinvolge e commuove. La cornice è poi completata dalla colonna sonora di Ennio Morricone, un nome che non abbisogna di alcuna presentazione.
Mi consento solo due ultime precisazioni. Suggerisco di attendere il termine dell'inizio dei titoli di coda, per poter così leggere una nota sull'esito della vicenda realmente accaduta. Inoltre, ho appreso l'esistenza di una versione estesa con due scene aggiuntive, per un totale di circa sei minuti in più. Chiunque fosse interessato, può provvedere a informarsi.
In Vietnam da appena tre settimane, il soldato Eriksson, intrappolato durante un'azione di pattuglia in un cunicolo utilizzato dai Vietcong, viene salvato da Meserve, l'animoso sergente della sua squadra, della quale fanno parte l'impetuoso Clark, l'ottuso Hatcher, l'introverso Diaz e il radiotelegrafista Brown. La morte di quest'ultimo alimenta la rabbia e l'odio dei compagni, che per vendetta rapiscono e stuprano Oanh, una giovane contadina. Ma Eriksson si rifiuta di prendervi parte, disubbidendo ai precisi e perversi ordini della disciplina, perché contrari ai suoi principi morali, che con la guerra e i suoi orrori nulla hanno a che fare.
Il grande maestro Ennio Morricone crea angoscia, suscita patimento, cattura le emozioni per mezzo della sua musica.
Assolutamente niente!
Altra notevole dimostrazione del suo talento, riesce a dar vita a un caposaldo per il genere di cui può essere fiero.
Soldato semplice Max Eriksson. Il sussulto dell'umana coscienza.
Sergente Tony Meserve. L'insano ritratto della perfidia.
Caporale Thomas E. Clark. La fredda efficienza del male.
Than Thi Oanh. Il volto straziante della sofferenza.
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