Regia di Brian De Palma vedi scheda film
Un plotone di soldati stupra ed uccide una ragazza vietnamita. De Palma prende di petto la guerra nel Vietnam, dopo averla sfiorata più volte negli anni in cui era ancora in atto, ed il risultato è complessivamente riuscito: uno spaccato di orrore in cui il valore della vita umana diventa inesistente, con potenti momenti drammatici aiutati dalle musiche di Morricone. Però rimango dubbioso sul protagonista: Michael J. Fox è sorprendentemente adatto alla parte, ma mi pare che la sua (neanche troppo credibile visto il contesto) "elevatezza" morale finisca paradossalmente per depotenziare in parte il contenuto critico. Per capirsi, è emblematico lo scambio di battute col personaggio di Sean Penn: "Probabilmente a te piace l'esercito, vero? Io l'esercito lo odio.""Questo non è l'esercito sergente.", come a voler dire "l'esercito normalmente è fatto di persone integerrime che fanno bene al prossimo". Una velata ambiguità di messaggio che lo rende meno efficace di opere coeve come Platoon, dove invece il tentativo di stupro della ragazza è inserito in un contesto di quotidianità che evidenzia l'orrore della guerra in quanto tale, piuttosto che del singolo episodio (per quanto atroce). Ma la sola scena finale basta a chiarire la genuinità delle intenzioni, con Eriksson che, ormai tornato a casa, segue la ragazza orientale (interpretata dalla stessa attrice di quella uccisa) per darle il foulard (come aveva fatto la madre al villaggio): "Ha fatto un brutto sogno vero?""Sì.""Ora è passato credo.".
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta