Regia di Deniz Gamze Ergüven vedi scheda film
FESTIVAL DI CANNES 2015 - QUINZAINE DES REALISATEURS
le cinque "sorelle" protagoniste del turco Mustang, presentato alla Quinzaine di Cannes, e qui sopra sulla Croisette, nel maggio 2015.
Successo di pubblico a Cannes 2015 dove fu presentato alla Quinzaine des Realisateurs, Mustang rimanda inevitabilmente alle atmosfere inquiete e malate, oppressive e castranti delle “Vergini suicide” coppoliane, salvo catapultarci nei meandri di una societa' turca decisamente meno glamour di quella dell'America puritana dei '70.
Cinque sorelle vengono sorprese da alcuni maliziosi vicini di casa, nel giorno della fine della scuola, al mare a giocare con alcuni compagni di classe. In acqua, pur vestite, giocando a cavalluccio sulle spalle dei festanti coetanei, tutte e cinque le ragazze vengono poi accusate a casa di una condotta indecente e per questo confinate dietro la prigionia di inferriate invalicabili di cui viene cinta la casa paterna per evitare che esse fuggano.
Destinate ad una attesa di un matrimonio riparatore e vittime di una società bigotta ed ignorante, oltre che irresponsabile e ingiusta, le cinque si uniscono in una complicità che le aiuta anche quando la loro vita in comune le vede partire una dopo l'altra, in matrimoni combinati che le vedono, quando va bene, spose rassegnate o dubbiose, quando va peggio invece martiri suicide di una causa inaccettabile. Il dinamismo e l'irresolutezza della più giovane e ribelle delle cinque, Lale, spingerà le due più giovani rimaste sole a scappare dalla insensata forzosa ed ingiusta prigionia prr trovare la libertà nei meandri della tentacolare e peccatrice città capitale, raggiungendo l'amata giovane professoressa di idee progressiste che proprio Lale non si era ancora rassegnata ad abbandonare.
Tenero e altamente drammatico, Mustang racconta col cuore una epopea drammatica di cinque vittime dell'intransigenza religiosa e dell'ignoranza senza confini che falcia e crea scompensi e morte ancora oggi soprattutto nei centri rurali dove la civiltà blasfema ma salvifica della ragione e della laicità non ha ancora potuto mettere piede e radicarsi nella sensibilità ancora ottusa di menti e personalità condizionate da remore o culti sopraffatti da antiche pericolose e castranti regole monastiche influenzate da un indottrinamento deviato, folle e invasato.
Grande accoglienza anche in sala in Francia per uno dei titoli emotivamente più toccanti del festival francese, dove l'amore fraterno manifesta come raramente altrove la sua potenza, la sua dignità, la sua forza contro leggi assurde e non scritte, auto imposte e difficili, impossibili da giustificare col pensiero razionale e raziocinante.
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