Regia di Ciro Guerra vedi scheda film
Al di là della "bella fotografia" (giudizio, questo, che sono convinto suoni sempre come un rintocco funebre per un film), la pellicola di Ciro Guerra è in realtà un film molto timido e convenzionale. La regia accompagna senza sussulti i due/tre protagonisti nelle tappe della loro via crucis amazzonica senza sussulti nè soprassalti: la sensazione di già visto è fortissima, soprattutto nei lettori di Mister No. Anche le due intuizioni potenzialmente più originali della sceneggiatura scorrono via in modo piuttosto inerte: la sovrapposizione tra i due occidentali è lasciata intuire in modo troppo aperto per essere un mistero, ma non viene asserita in modo abbastanza forte da conservarne la carica paradossale. La pianta sacra, epitome delle piante sacre sud americane che tanta parte hanno nel nostro immaginario lisergico, è ridotta a droga vera e propria, non a forza divina e organizzatrice dell'universo.
Restano i buoni attori e un andamento rilassante che non fanno rimpiangere troppo il prezzo del biglietto.
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