Regia di Ciro Guerra vedi scheda film
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Detesto i film "d'autore", col loro inevitabile corredo di bianco e nero patinato, sottotitoli, lentezza e musica rigorosamente diegetica. Però, però... Se dovessi fare un'eccezione, nell'isola deserta porterei proprio "El abrazo de la serpiente". Voto: 7
leggi la recensione completa di andenkoRito iniziatico in possenti ambientazioni amazzoniche.Un'opera convincente, quasi un capolavoro. Parla un linguaggio essenziale, crudo, che, pur nelle sue sfumature, è però adatto a tutte le età e disvela alcuni princìpi della vita e della morte. Un mix di lingue e suoni quasi intraducibili, è stata lasciata in versione originale sottotitolata.
commento di scafoideCavalcando una canoa lungo il fiume Yari e facendo ripetute soste sulle sue sponde, i personaggi si muovono come in un western crepuscolare senza cavalli, lungo un percorso intimo ed esistenziale capace di ammaliare e scuotere i sensi, dove a farla da padrone sono l'imponenza dei paesaggi, e l'incomunicabilità tra due culture agli antipodi.
leggi la recensione completa di pazuzuPotente affresco alla memoria di un mondo che non esiste più, tradizioni, usi costumi in sintonia con la terra che ci circonda. Un mondo rovinato da un colonialismo senza remore di sfruttamento incondizionato. Bella e appropriata la scelta del bianco/nero.
commento di ripley2001Viaggio nel cuore della terra in cui convergono storia della civiltà, antropologia, avventura, aberrazioni del colonialismo, memoria del sangue, analisi dei sogni, musica e linguaggio delle sfere, il tutto sistemato con perfetto equilibrio in un film che appassiona. Un sogno, forte e chiaro come la luce del sole, dissipa le tenebre.
commento di Marcello del Campo