La recensione su Un bacio

di alan smithee

6 stelle

Da una parte l'orgoglio della propria diversità, un carattere forte che impedisce le mezze misure, i toni smorzati, la tendenza a confondersi nel mucchio per non destare sospetti e vivere più facilmente l'incapacità di omologarsi; dall'altra un carattere oscuro e ritroso, che vive sottomesso e piegato nel ricordo di una tragedia familiare che gli ha portato via il fratello brillante e dal futuro pieno di progetti, circostanza che lo fa sentire in colpa e lo mette a disagio già nei confronti del più stretto ambito familiare.

I due diventano amici, grazie soprattutto o totalmente all'iniziativa del primo, un vero e proprio ciclone di iniziativa e caparbietà, il quale nutre nei confronti dell'amico bello e taciturno, un attaccamento che va ben oltre l'istintivo senso di amicizia, provocando ulteriori scompensi e sensi di colpa, oltre che di vergogna, nella'ltro.

In mezzo a loro Blu, ragazza determinata che ha la forza di scegliersi le amicizie più scomode, rifuggendo le facili complicità della massa omologata.

Rimau Grillo Ritzberger, Valentina Romani, Leonardo Pazzagli

Cotroneo sceglie la formula apparentemente stra-abusata de "Lui ama lui, che ama lei, che non ama nessuno", ma non rinuncia, ed è una vera fortuna nell'economia del film, ai siparietti brilanti, colorati e musicali che già hanno caratterizzato i suoi precedenti curiosi lavori cinematografici (La criptonite nella borsa e Il Narale della mamma imperfetta): un dramma adolescenziale che tratta temi attuali e scomodi come l'intolleranza, il bullismo, la prepotenza del branco su chi non si omologa, la cattiveria insita già nell'essere umano adolescente, resa più acuta da una ignoranza di fondo e da un fenomeno di auto-galvanizzazione che illude chi lo esercita di essere il re del mondo, o comunque nella posizione dominante di chi conta veramente.

La tragedia che ne consegue è coerente con quello che purtroppo di legge con drammatica frequenza sulle pagine di cronaca dei quotidiani.

Ma il film, nonostante persegua il percorso pericoloso ed autolesionista del dramma che cova lentamente fino alla tragedia finale ampaimente annunciata, si salva proprio grazie all'ironia dei suoi numeri musicali colorati, che immaginano e rappresentano meglio di ogni altro eventuale tentativo, l'ìllusione irrealizzabile di un mondo migliore ove la tolleranza seppellisce il preconcetto e l'autenticità prevale sulla omologazione di massa.

Leonardo Pazzagli, Valentina Romani, Rimau Grillo Ritzberger

Il cinema italiano affronta sin troppo tematiche legate all'adolescenza, alle difficoltà del passaggio da questa fase all'età adulta (si pensi al recente Piuma, al prossimo imminente Slam di Molaioli.

Un bacio, sin dal titolo, pare non promettere nulla di nuovo, ma nella sua realizzazione, la dimensione illusoria del sogno, la rappresentazione della propria realizzazione tra i fasti colorati del musical, riesce. almeno in parte, a discostare il film da un filone che ha già detto molto e troppo dei disagi adolescenziali, e che si piange sempre un pò addosso senza riuscire a trovare stili di racconto e storie che si discostino realmente una dall'altra.

Tra gli interpreti, lo stoico e sacrificale Rimau Grillo Rizberger è dotato di una forte dose di autoironia e di una presenza scenica esuberante che lo rendono perfetto per il ruolo cruciale del film, il fulcro di una vicenda imperniata sull'amor proprio ed il coraggio del proprio agire.

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