Regia di John Roecker vedi scheda film
Sì, i The network sono i Green day. No, non c'è altro da dire. Le loro canzoni sono sulla falsariga del repertorio dei Devo, un rock-new wave anni '80 (ma con suoni assolutamente contemporanei) improntato su facili ritornelli e tastiere malandrine, ma con molti meno argomenti rispetto ai 'de-evoluti' ragazzi dell'Ohio, autori di pezzi epocali come Jocko homo o Mongoloid. I The network riescono al massimo a cantare l'epopea di Joe Robot o il prepotente fascino del vil denaro in Money money 2020, ma quando lasciano il palco la vostra vita proseguirà imperterrita, senza risentire di alcuno scossone. Va comunque rilevato che i tre quarti d'ora precedenti, trascorsi con la band sul palco, sono degni di nota per la scarica di vitalità e l'atteggiamento provocatorio (e autoironico) che i membri dei The network mostrano senza soluzione di continuità - controllare la 'ghost track' del dvd, che li vede impegnati in una rissosa conferenza stampa. Disease is punishment è il film che racconta l'esistenza di questo progetto parallelo pressochè sconosciuto della band di Billie Joe Armstrong, un lavoro diretto da John Roecker (che si spaccia come Doctor Svengali nei crediti del dvd) e che vede la scaletta del concerto losangelino - tre quarti d'ora appena, come detto - corredata dai videoclip dei numerosi singoli estratti dal cd d'esordio della band (dal titolo Money money 2020): non male il progetto, eppure, a conti fatti, dei The network si è persa traccia immediatamente. Forse un po' meno marketing e un po' più sostanza avrebbero giovato loro. 5/10.
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