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Four Moons

Regia di Sergio Tovar Velarde vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Four Moons

di alan smithee
7 stelle

Quattro storie di emarginazione e sofferenza, di innamoramento e di difficoltà a gestirne le mille sfaccettature all'interno di una società ancora poco propensa ad accettare la diversità nelle sue manifestazioni più intime e inconfessabili. Quattro percorsi di quattro stadi di vita, un unica soap cinematografica che sa prendere emotivamente.

ZE FESTIVAL 2016, NICE

Forte di uno stile che utilizza senza vergogna le tecniche di ripresa, i primi piani languidi, i tempi calmi delle telenovelas, arrivando quindi ad ad ostentarne le peculiarità, Cuatro Lunas intreccia quattro storie di ordinaria intolleranza che percorrono quattro destini, destinati a non incriociarsi mai, tranne che in un singolo, fortuito caso nel finale.

Quattro storie, quattro differenti decenni di vita: un adolescente scopre la propria omosessualità provando attrazione per il cugino coetaneo, che lo sbugiarda davanti a tutti generando il caos; due universitari ex compagni di scuola si rincontrano dopo anni, tramutando la vecchia amicizia in una attrazione sessuale che li porta ad iniziare una storia, resa dura dalla clandestinità che uno dei due pretente.

Una coppia consolidata di trentacinquenni si trova al bivio quando il più bello e desiderabile si innamora di un altro bellissimo ragazzo, decidendo di lasciare il suo ragazzo, tacciandolo di ostentare una irritante, per lui imbarazzante femminilità; questi lo supplica di desistere, chiedendogli due settimane per poter rimediare a questo suo atteggiamento; un anziano professore, poeta apprezzato ma poco noto, marito e padre, trascorre in segretezza i suoi pomeriggi in una sauna gay, ove conosce e perde la testa per un bellissimo marchettaro, il quale ha bisogno di soldi per raggiungere la giovane moglie con figlia oltre confine. Tra i due il rapporto freddamente calcolato e mercenario troverà uno sbocco inaspettato e commovente.

le storie si intrecciano e si intersecano infinite volte una sull'altra, senza tuttavia che lo spettatore possa perdere il filo, nè l'interesse per ogni epilogo di ogni vicenda.

In Cuatro Lunas infatti il regista esordiente Sergio Tovar Velarde è bravo a riuscire a mantenere interessante ogni racconto, ad interromperlo nei momenti più opportuni, per riprenderlo successivamente secondo un ordine sparso solo apparentemente casuale.

Ci piacciono quei primi piani inverosimilmente insistiti, i volti languidi di protagonisti che appaiono un pò forzati, un pò eccessivamente presi nel loro soffriore, versando fiumi di lacrime che rendono palpabile ed esagerato il pathos emotivo, ma in grado di rendere le storie dei melò attraenti e piuttosto verosimili, nonostante tutto, nonostante l'ostentazione melodrammatica, alcune scene ad alto tasso erotico che rifuggono falsi moralismi o inutili censure.

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