Regia di Marcello Baldi vedi scheda film
il presidente della repubblica scioglie le camere anticipatamente e quindi la corsa alle votazioni ha inizio. instant movie in piena regola, i titoli di testa sono esemplari per dare un'idea della confusione e della fretta che doveva esserci in quei giorni. macchine con baldacchini in legno , megafoni che urlano slogan e palchi per i comizi, testati per non causare ruzzolamenti rovinosi, che potrebbero essere pericolosamente interpretati come attentati. alla D,C, serve un candidato, poichè uno dei suoi muore improvvisamente appena prima della chiusura delle iscrizioni. il direttore del marketing nanni loy sta impazzendo per trovarne uno, promettendo a chiunque lune e satelliti vari, pur di ottenere un SI e una firma. peccato che venga trascritto male il nome e si debba andare a cercare colui che risponde al nome di giuseppe zaccherin, e che corrisponda ad un criminalotto di mezza tacca che traffica in orologi e bottiglie di whiskey nel baretto di quartiere che più comunista non ce n'è. il film è una commediola veloce e leggera ma non sciocchina. sicuramente piuttosto lontana dal voler essere una satira feroce di quegli anni folli che portarono l'italia ad elezioni anticipate e la sprofondarono in anni scurissimi di strategia della tensione. moschin si diverte ad interpretare uno del popolino che viene preso in un "gioco" che tale non dovrebbe essere, che si dimostra essere una tela di ragno dove ci sono svariati ragni che si contendono un'unica preda, che non solo si libera dalla trama viscosa, ma addirittura grazie ad un discorso dettato dalla rabbia, scaturito dallo stomaco disgustato dell'ultima ruota del carro, si porta a casa una valanga di voti. voti veri, voti della gente, voti che i vari leader e responsabili del marketing non avrebbero mai potuto immaginare o gestire. arnoldo foà interpreta i tre pensatori massimi delle tre correnti a quei tempi in auge a sostegno di un gastone moschin che sa ben gestire la commedia e la satira di anni impegnativi, tra spedizioni punitive, compromessi storici in divenire e libertà di costumi.
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