Regia di Travis Cluff, Chris Lofing vedi scheda film
Soggetto: in Nebraska il teatro esiste. Tanto che gli studenti della Beatrice High School decidono di mettere in scena L’esecuzione, macabra opera che vent’anni prima costò la vita al protagonista Charlie, impiccatosi incidentalmente (?) durante la rappresentazione. Trovata di sceneggiatura: il teatro è abitato da entità soprannaturali in cerca di sangue giovane e arrogante. Manifestano la loro presenza con rumori, sbattimenti di porte e modifiche della scenografia. Idea di regia: tutto quello che vediamo è in soggettiva, così il pubblico pensa sia vero e si terrorizza in modo irreversibile. Budget: probabilmente 20 dollari per la produzione (il finto found footage fa miracoli) e 20 milioni di dollari per il marketing, che rispolvera perfino il trailer con i “veri” spaventi della gente in sala. Svolgimento: c’è un tale, Ryan, tipicamente giovane, tipicamente americano, tipicamente bullo, con fidanzata cheerleader bionda e prosperosa, che va in giro con la videocamera a riprendere il dietro le quinte dello spettacolo teatrale. Non smette mai di parlare e di renderci edotti sulla sua scarsa attitudine artistica. Poi, fortunatamente, muore. Inizia la mattanza in stile [REC], ma non si placano gli sbadigli. Riflessione: il filone è stanco, saturo, incapace anche di puntare su una rozza efficacia. Ridicolo nei tentativi di giustificare in sceneggiatura il punto di vista della soggettiva. Rivalutabile solo da qualcuno che blatererà di film teorico e moralità dello sguardo.
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