Regia di Travis Cluff, Chris Lofing vedi scheda film
Certo The Gallows non interviene a favore della causa pro-POV. Anzi, potremmo dire che la inabissa, e rappresenta esso stesso tutto ciò che il genere fa peggio, in direzione inversamente proporzionale alle sue qualità effettive. Sperare che il mockumentary non produca più niente, in seguito a film orridi come questo, non è però la reazione giusta, perché pensare a una direzione diversa per l'horror, in senso estetico, sarebbe anacronistico e pedante (per quanto questo possa, a buon ragione, fare paura).
Potremmo dire che The Gallows è la rassegna più o meno involontaria di tutti gli stilemi del genere, ma diversamente da molti altri filmetti altrettanto ridicoli, ha sullo spettatore un effetto ancora più sconfortante considerando l'occasione persa. Un mockumentary che abbia stretti legami metatestuali con l'arte teatrale non era ancora stato immaginato, ma qui l'idea si rivela futile e scontata constatandone gli sviluppi. I personaggi sono stupidi, la trama è stupida, il finale è stupido, ma questi sono gli aspetti meno interessanti, perché anche in un horror di questo tipo spesso si cercano espedienti per provare a elaborare nuovi generi di paure (dall'onesta tensione ai risibili jump scares). Ogni aspetto legato alla trama è un riempitivo, un modo per far accomodare e dare più certezze allo spettatore da multisala, e dunque non va preso sul serio, né può essere il centro di una normale disanima del film. Un grande film riuscirebbe a dare come plausibili quelle giustificazioni che per esempio comportano che ogni momento di angoscia venga ripreso amatorialmente, ma siccome non siamo entrati in sala per vedere un gran film, vediamo cosa può offrire The Gallows (senza però ovviamente accontentarci, certo altre stelle al film non gliele aggiungerebbe nessuno).
The Gallows - L'esecuzione (2015): Pfeifer Brown, Reese Mishler
Le scene horror. Beh, non sono horror, perché non fanno paura, né hanno un loro perché. The Gallows sfrutta nella maniera più sfacciata i limiti dell'immagine, ogni volta che la telecamera svolta alla svelta per guardare dietro il suo viewer si avverte un suono, una vibrazione, che vorrebbe accumulare tensione. Ma risulta alfine una aggiunta posticcia che lascia il tempo che trova. L'immagine tremolante non ha ragion d'essere, perché non c'è ragione che sia lì e mostri. I personaggi continuano a riprendere, ma tutto ovviamente suona finto lontano un miglio. Fino all'esplosione del nonsense, il discorso tranquillizante di Reese, che mette la telecamera quasi in selfie-style come fosse la cosa più naturale e spontanea del mondo.
I personaggi. Vabbè, tutti odiosi. Ryan che dirige è terribile, ma la mania del mockumentary di far morire il cameraman principale è già nota (anche in Necropolis succede). Poi c'è (Bitch) Cassidy, la fidanzata cheerleader di Ryan, che muore in un contrappasso che è la scena più riuscita del film, ovvero quella dell'immagine della locandina (contrappasso perché le uniche volte che lei prende in mano la telecamera sono due, si inquadra da vicino il viso, e nella seconda volta non sta troppo attenta al suo collo). Dopo c'è Pfeifer, la primadonna insopportabile, che darebbe la vita per il suo spettacolo. Infine Reese, sportivo incapace a recitare (sia nel film che nella realtà, sia chiaro), con occhioni e bocca costantemente spalancati a formare un'insolita faccia da pesce.
Il fantasma. Non si cerca nemmeno di creare una figura interessante, almeno visivamente, anche perché non ha volto ed è mascherato da boia. Insegue i protagonisti con il suo solito cappio (leitmotiv del film), la sua arma, il che rende anche abbastanza limitato lo stile delle morti che hanno luogo, e compare e scompare random senza un minimo di presenza scenica. Non è cattivo, e appare proprio dove te lo aspetti, un fantasma che non farebbe paura ai polli.
L'idea di base. Non sarebbe male, potenzialmente è una discussione realtà-finzione che trasforma una scena dello spettacolo in una scena che realmente avviene. Ma il twist finale rovina il poco salvabile, e nonostante sia relativamente imprevisto non giustifica l'utilizzo del genere found footage.
The Gallows - L'esecuzione (2015): Cassidy Gifford
In conclusione, The Gallows è merce estranea al genere. Si appropria indebitamente di questa modalità di ripresa (che a volte è un trucco, a volte è formalmente necessaria), e la storpia senza aggiungere nulla. Se ci si diverte, è per il ridicolo involontario, però se non si è in giusta compagnia il film è di una noia mortale.
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l'ambientazione teatrale con l'inevitabile body count ricorda l'esordio di Michele Soavi "Deliria", che racconta di un gruppo di attori chiusi in un teatro per le prove dell'imminente spettacolo, l'assassino -qui un semplice fantasma (alla maniera di "Supernatural")- che si vendica uccidendo nello stesso modo in cui rimase ucciso ricorda tante pellicole del passato, i traumi infantili del futuro killer di "Terror Train" per esempio; cmq penso che lo salterò, dopo la tua rece e quella di M. Valdemar mi sa che passo....
sempre chiaro ed esauriente, ciao :)
Si, beh, citi film che conosco a malapena, mai visti, quindi la tua conoscenza ti renderebbe ancora più estenuante la visione di "The Gallows". Quindi sì, evitalo, è davvero sempre la stessa solfa.
Grazie sempre, ciao!
Magnifico "Deliria" di Michele Soavi. Ecco, magari se Soavi abandonasse le fiction per tornare al Genere che lo ha visto eccellere agli esordi e che, purtroppo, lo ha consacrato come ultimo Grande Autore dell'Horror italiano, potrebbe cimentarsi nel mockumentary risollevando le sorti sia di questo filone che dell'Horror italico (a quanto pare rimasto vivo solo nelle produzioni più underground, come "Morituris" e "Oltre il Guado", che ancora mi manca)...
concordo pienamente, è uno bravo, non a caso è stato il pupillo di Dario Argento :)
Per non parlare delle sue interpretazioni in film di Fulci ("Paura nella Città dei Morti Viventi") e Bava jr. ("Démoni").
Non condivido solo la considerazione che The Gallows sia "merce estranea al genere". Il fatto che sia un pessimo film non lo rende diverso da quello che è. Quanto alla "necessarietà" del found footage, sono alquanto scettico: è finzione nella finzione che si spaccia per vero, piena di artefatti, di ridicoli espedienti "tecnici" che bisogna far finta di non vedere (già che l'horror, di suo, richiede alcune concessioni: i personaggi stupidi che fanno cose stupide, ad esempio); idea buona giusto per una manciata di pellicole. Oltre è merce avariata, interessante quanto osservare uno scarafaggio.
No, ma non mi fraintendere, esistono film pessimi mockumentary che per quanto pessimi nascono per essere tali, e appartenere al genere. 'The Gallows' diretto in maniera "normale"sarebbe stato lo stesso film.
Il fenomeno POV ha un senso, per quanto mi riguarda. La possibilità di simulare il punto di vista, sottolineare i limiti dello sguardo (l'orrore del fuori campo), riflettere sull'invadenza e la casualità dell'immagine, sono tutti aspetti che prescindono l'eventuale discorso "simulare la realtà". E in molti film pessimi si arriva ugualmente a questi dubbi (spiccatamente formali( cinematografici). Il problema è che ci si arriva involontariamente!
Ottima recensione, chiara e ben scritta.
Conferma le mie impressioni sul mockumentary Horror, ovvero che ho avuto la fortuna di vedermi le pochissime opere veramente imprescindibili, vuoi perché han definito il sotto-genere ("The Blair Witch Project" e il precursore "Cannibal Holocaust"), vuoi perché l'hanno trasformato realmente in Arte Cinematografica (il giustamente acclamato "Rec" con sequel annesso e il secondo me pesantemente sottovalutato "Diary of the Dead" di George A. Romero), perdendomi (fortunatamente) tutta l'enorme marea di robetta e, soprattutto, robaccia, da "Paranormal Activity" a "ESP" (anche se mi son beccato l'orribile "Hellraiser: Revelations" che nella prima parte presenta una struttura found footage, mentre invece mi mancano "V/H/S" e "The Bay", che mi paiono già più interessanti)...
Questo "The Gallows" sembrava vagamente interessante nel trailer, ma a quanto pare non si solleva per niente dall'oceano di schifezze & mediocrità di questo sottogenere. Non mi resta che riporre le speranze per l'effettivo decollo di questo filone nei Grandi Autori del Genere Horror e non solo: chissà, magari un Carpenter potrebbe dare un'altra botta Autoriale dopo quella (già citata) data da Romero...
Ancora complimenti per la recensione. Bye!
Grazie DeathCross. Il genere è ricco di perle, è quello che arriva in Italia che permette di tacciarlo come schifezza.
Mi permetto di consigliarti alcuni found footage per me pienamente meritevoli ma poco noti:
1) Lake Mungo
2) The Den
3)Exhibit A
4) Megan is missing
5) The Poughkeepsee Tapes
...e poi due guilty pleasures del tutto criticabili:
6) The Exorcism Tapes (è della Asylum...)
7) POV - A Cursed Film di Norio Tsuruta.
Grazie sempre e a presto!
Ah, ovviamente la trilogia di V/H/S, tra alti e bassi, è imprescindibile...il terzo è un mezzo capolavoro.
Grazie mille per i consigli: non ne conoscevo nemmeno uno! Ora vado a dare un'occhiata ai trailer.
Di "V/H/S", invece, sapevo che ne esistevano due e che i vari episodi erano diretti da registi noti (nel genere Horror, almeno). Il terzo non ricordavo che fosse già stato fatto... Comunque recupererò anche questi.
Grazie ancora. Bye!
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