Regia di Shin Suwon vedi scheda film
Il film di Shin Su-won è un susseguirsi incessante di drammi, tragedie e sventure. La ragazza è brutta e cicciona, viene presa in giro da amici e colleghi, viene molestata dal suo capo e quindi licenziata, poi viene violentata sul nuovo posto di lavoro, rimane incinta, finisce per strada, si prostituisce, viene ritrovata dal suo ex-capo e violentata di nuovo in gruppo, va in coma e in ospedale rimane vittima di un complotto che vuole asportarle il cuore per donarlo al ricchissimo benefattore della clinica. Decisamente troppa sfortuna per non vedere chiaramente la mano di un accanito sceneggiatore che ha deciso che la vicenda debba essere super drammatica. Pertanto “Madonna” perde velocemente di credibilità e soprattutto l’empatia con lo spettatore.
Si potrebbe tentate di nobilitare il tutto leggendovi una grande rappresentazione della violenza che caratterizza i sobborghi della città di Seoul, ma allora non si spiegherebbero i preponderanti dilemmi esistenziali dei tanti personaggi che girano intorno alla povera Madonna.
Il montaggio un po' meccanico e la ripetitiva struttura narrativa a flashback non aiutano molto a rendere il film un po' più affabile per lo spettatore, che non potrà far altro che desiderare che le disgrazie della ragazza abbiano termine grazie ai titoli di coda.
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