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Sole alto

Regia di Dalibor Matanic vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Sole alto

di alan smithee
6 stelle

Tre storie, tre decenni, una sola guerra che ha lacerato vite e distrutto equilibri e famiglie. Matanic gira un film più interessante ed importante che davvero bello: gli attori che si passano la staffetta o ritornano invecchiati o interpretano ruoli differenti costituiscono il vero appiglio originale di un film che promette più di quanto concede.

locandina

Sole alto (2015): locandina

FESTIVAL DI CANNES 2015 - UN CERTAIN REGARD - PREMIO DELLA GIURIA

Storie e vicissitudini, spesso drammatiche, lungo tre decenni di vita nei Balcani, prima, durante e dopo la guerra fratricida che seminò sangue e morte in quei devastati territori condivisi da etnie dalle culture, religioni ed attitudini piuttosto eterogenee.

Gli anni ’80, ’90 e i primi decenni del nuovo millennio visti attraverso tre storie, interpretate dai medesimi attori, a volte sempre nei panni dei loro protagonisti, a volte in altri ruoli.

Una coppia di fidanzati di etnie differenti deve affrontare le ire e le azioni spietate dei rispettivi parenti ed amici, che fanno di tutto per contrastare un amore che, andando oltre le barriere culturali-religiose, dimostra in modo sfacciato ma inequivocabile la propria purezza.

scena

Sole alto (2015): scena

scena

Sole alto (2015): scena

La tragedia lascia il posto alla fuga, e poi, dieci anni più tardi, al ritorno nei luoghi d’origine per la lenta, triste ma inesorabile ricostruzione di quando distrutto dal furore della guerra.

Dalibor Matanic ha il pregio di costruire un intreccio di personaggi e situazioni che, suddiviso, anzi sezionato in tre episodi distanti dieci anni uno dall’altro, conferiscono al film uno stile e una dinamica insolita.

locandina

Sole alto (2015): locandina

Certo poi il regista, volendo evitare sin troppo accuratamente la retorica e il luogo comune, rende le storie che compongono il film un po’ troppo “fredde” e poco vitali, quasi i personaggi fossero deliberatamente inerti verso un destino che risulta segnato ma può solo essere lievemente scalfitto per raggirarne gli effetti più letali.

scena

Sole alto (2015): scena

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Sole alto (2015): scena

Un atteggiamento dunque un po’ rassegnato, almeno questa è la prima impressione di un film che tuttavia si avvale di una efficace e realistica ricostruzione scenografica e psicologica dei personaggi, perfettamente celati nelle varie epoche in cui il complesso delle vicende si dipana.

Accolto molto bene in Francia, il film ha vinto il Premio della Giuria al Festival di Cannes 2015.

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