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Rams - Storia di due fratelli e otto pecore

Regia di Grímur Hákonarson vedi scheda film

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La recensione su Rams - Storia di due fratelli e otto pecore

di alan smithee
7 stelle

Una disputa familiare apparentemente insanabile riesce ad essere messa da parte solo quando le circostanze, drammatiche ma anche talvolta tragicomiche, intervengono a complicare, ma in fondo anche a risolvere, pendenze e antichi soprusi apparentemente insanabili. Il buon senso tardivo sconta un prezzo molto caro.

locandina

Rams - Storia di due fratelli e otto pecore (2015): locandina

FESTIVAL DI CANNES 2015 - PREMIO "UN CERTAIN REGARD" come MIGLIOR FILM

Sembra impossibile che tra consanguinei, tra fratelli, ci si possa ridurre a rancori tali da convivere, condividere il medesimo lavoro, e non relazionarsi da oltre quarant'anni. Sembra impossibile oggi, ma molto meno in un nostro passato: in quale famiglia non sono esistiti contrasti anche gravi che hanno diviso in due o più parti intere famiglie fino a poco prima affiatate e leali?

Al centro di tutto eredità, proprietà indivise, dissidi tra eredi.

La povertà rende spesso aggressivi e sprona a cercare in tutti i modi di garantirsi la sopravvvenza, ed in comunità magari legate ancora alla terra ed ai suoi frutti queste circostanze sono eventuali, se non diffuse pertinenti e probabili ancora oggi.

Ciò accade ad esempio nell'Islanda legata alla pastorizia e all'allevamento di montoni, utili e preziosi per la loro lana di primissima qualità.

In particolare due fratelli, Gummi e Kiddi, entrambi scapoli e non più giovani, sono gli ultimi superstiti di una genealogia impegnata ad allevare e preservare una razza autoctona e preziosa di ovini. Ogni anno entrambi gareggiano e si contendono il premio per il miglior montone, competizione che quasi sempre i due conquistano alternativamente, non senza acuire ogni volta l'uno nei confronti dell'altro, quel senso di sfida e di distacco che da così tanto tempo li divide ed allontana, seppur metaforicamente.

scena

Rams - Storia di due fratelli e otto pecore (2015): scena

Al centro di questo conflitto silenzioso che li vede uniti nello stesso fondo, ma separati nell'abitazione e da confini ben precisi atti a suddividere il terreno in parti uguali, un testamento poco propizio a garantire equità tra i due, scalfito nonostante tutto, da una promessa che Gummi, il beneficiario di tutto il podere, ha garantito alla madre morente: quella di lasciare che il fratello usurpato della sua parte, potesse usufruire della metà esatta del terreno medesimo e di ciò che in esso era contenuto; case e montoni inclusi, per tutto il tempo in cui fosse rimasto in vita.

Quando una temuta epidemia senza possibilità di cura si abbatte in quelle terre ai danni degli allevamenti di ovini, ogni allevatore è costretto suo malgrado ad abbattere tutto il proprip gregge per cercare di debellare definitivamente e sul nascere la catastrofe. Così fanno pure i nostri due fratelli, non fosse che uno dei due, il diseredato, quasi impazzisce dal dolore, mentre l'altro, di nascosto, si ingegna per trovare una soluzione scaltra, ma pure molto rischiosa, atta a preservare la propria preziosa discendenza di bestiame.

Fino a rendersi conto, entrambi i fratelli, che solo collaborando assieme, essi potranno trovare la soluzione ai loro problemi o almeno cercare di scongiurare la fine della loro preziosa razza di montoni autoctoni.

scena

Rams - Storia di due fratelli e otto pecore (2015): scena

Rams è il primo lungometraggio del regista islandese Grimur Hàkonarson, che si guadagna, con questo esordio notevole, il prestigioso premio de Un Certain Regard a Cannes. Nel suo stile solenne, per quanto riguarda le splendide inquadrature che valorizzano un paesaggio già di per sé molto suggestivo, ed insieme quasi scanzonato, nel trattare drammi e dissidi familiari con un disincanto quasi da favola, il suo stile accattivante e di buona presa sul pubblico ci ricorda un pò quello divertito ma pure lucido e controllato dell'altrettanto nordico (ma norvegese) cineasta Bent Hamer.

scena

Rams - Storia di due fratelli e otto pecore (2015): scena

 

Senza rinunciare a tocchi di ironia anche pungente che trovano il loro culmine nel tentativo sommesso e distaccato di soccorressi a vicenda tra fratelli, pur senza darlo a vedere (meravigliosa la scena del trasporto in ruspa del fratelli mezzo assiderato fino al più vicino pronto soccorso), Rams - a cui i soliti maldestri titolisti italiani hanno aggiunto un inutile e sciocco sottotitolo probabilmente nel tentativo un pò subdolo di rendere più accattivante un film che invece ha il suo fulcro e il suo massimo valore nel sottile e drammatico suo punto cruciale, quello del senso della famiglia e di appartenenza-collaborazione tra consanguinei, compreso quando è ormai davvero troppo tardi per potervi porre rimedio- è davvero un film ben raccontato e splendidamente diretto, interpretato da attori che sembrano presi sul posto e strappati al territorio che li circonda (chissa?), e soprattutto davvero fratelli. 

Un film che sa come farsi apprezzare, ma che sa anche diventare serio e rendere solenne, quasi biblico, il dramma che riesce a sradicare un dissidio che sembrava inestirpabile; un rancore che pareva troppo penetrato in fondo al cuore di entrambi i fratelli, per poter essere dimenticato, tralasciato, volutamente rigettato.

Doveroso e pertinente dunque l'ambito riconoscimento che il film ha ottenuto al più importante festival cinematografico del mondo.

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