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Una vita difficile

Regia di Dino Risi vedi scheda film

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La recensione su Una vita difficile

di mmciak
10 stelle

"Una Vita difficile" diretto nel 1961 da Dino Risi,
devo dire che è splendido.

La storia racconta che Silvio Magnozzi ha combattuto
nelle formazioni partigiane comuniste;e qui incontra Elena e
si innamorano,poi sparisce.

Nel dopoguerra si trova a lavorare come giornalista e lui
non accetta però compromessi e la sua vita va incontro
a ostacoli economici e sociali di ogni tipo.

Per questo motivo la moglie si decide a lasciarlo fino
a quando non riuscirà ad elevarsi socialmente.

Il Film prodotto da Dino De Laurentiis rappresenta
il 14° Lungometraggio di un grande del nostro Cinema
come Dino Risi,e si colloca nella nostra amata
"Commedia all'Italiana",e il regista racconta uno
spaccato di una storia d'Italia trasmettendoti le atmosfere
che si vivevano allora con i fatti difficili,le tensioni
durante la guerra,il referendum sulla repubblica,
l'attentato a Togliatti,fino al boom Economico,
Anno di produzione della pellicola.

Comunque il tutto ha una sceneggiatura robusta
con gli attributi scritta da Rodolfo Sonego,
dove praticamente per molti tratti risulta
anche attuale per i fatti che succedono,
e realizza con Risi un Film molto idealista,
come per dire che con le idee non si campa,
ma nemmeno uno si deve vendere ai padroni,
questo trasmette dopo il memorabile finale.

Infatti il personaggio Silvio è uno idealista,
che piuttosto denuncia il marcio e si fa la
galera che prendere soldi sporchi di imprenditori
corrotti con fuoriserie,e questa immagine è
impersonata dal Commendator Bracci,
che ha le mani in pasta dappertutto e in
tutti i campi.

Bisogna anche dire che il regista azzecca
delle scene memorabili come:

1)Quando Elena ammazza il tedesco con
il ferro da stiro.

2)La cena in una famiglia di monarchici,
durante la proclamazione della vittoria referendaria della repubblica.

3) l'esame universitario dove gli chiedono il coefficiente
di sicurezza del cemento precompresso.

4) Dopo che Silvio si rifugia nel night dell'amico Lagana,
qui raggiunto dalla moglie, con la quale ha una discussione
che sfocia nell'abbandono di lei e lui ubriaco si rivolge ad un pastore di passaggio con il suo gregge

domandandogli: "Dimmi, pastore, tu sei felice?"
e gli risponde "Ma và a morì acciso, 'mbriaco".

5) a Viareggio mentre insegue la moglie e il suo nuovo
compagno in un night, seguita dalla scena in cui Silvio,
ubriaco, sul lungomare, sputa sulle vetture degli automobilisti di passaggio.

Insomma non esagero che ci troviamo di fronte a un
Capolavoro del filone come ricostruzione del periodo,
sceneggiatura,regia e senso del ritmo perché il tutto
non annoia e come i Film di questi fa critica sociale,
e anche con il Boom economico non è tenero.

Da segnalare la buona direzione degli Attori dove
figurano:
Alberto Sordi-Lea Massari-Franco Fabrizi-
Lina Volonghi-Claudio Gora-Antonio Centa-L
Loredana Nusciak-Paolo Vanni-Daniele Vargas-
Franco Scandurra-Mino Doro-Carlo Kechler-
Renato Tagliani-Edith Peters e Ennio Balbo.

Invece nel reparto tecnico segnalerei la
Fotografia in bianco e nero di Leonida Barboni,
le musiche di Carlo Savina, le scenografie di
Mario Chiari e Mario Scissi e i costumi di Lucia Mirisola,
che rendono una buona messa in scena.

In conclusione a mio parere
un Capolavoro del filone, perché
nel finale c'è lo specchio di quello
che è diventata l'Italia, dove la corruzione
spopola e la dignità dell'individuo calpestata,
però c'è nel finale il riscatto con la scena
memorabile della piscina,comunque risulta
molto politico e avanti, infatti Silvio è un partigiano fiero di esserlo,
e quando per un po' tradisce i suoi ideali,
lo capisce anche la moglie e anche lei
si allinea a lui,insomma fa capire
che il Boom di allora ci avrebbe
portato alla situazione di oggi.

Il mio voto: 8,5.

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