Regia di Dino Risi vedi scheda film
Una "Vita difficile" è una delle migliori rappresentazioni storiche dell'immediato dopoguerra e se dovessi dovessi scegliere film che rappresenti e racconti il nostro paese pescando in tutta la nostra sterminata produzione, non avrei alcun dubbio nello scegliere questa gemma, frutto del magistrale sodalizio di Risi e Sordi, basato su una magnifica sceneggiatura di Sonego.
Tutte le opinioni di tutti quelli che non danno a questo film 5 stelle...
Sulla grandezza di questo Sordi non potrei aggiungere nulla che non sia stato già detto da penne ben migliori della mia, che qui interpreta con misura ed equilibrio il suo miglior personaggio, senza eccedere nel debordante instrionismo di altre pellicole.
Voglio però offrire un piccolo contributo di natura più personale, ovvero che il giornalista Silvio Magnozzi, del quale veste i panni, è stata una delle figure "letterarie" in senso lato che mi sono più rimaste impresse, toccandomi profondamente fin dalla prime delle tante visioni della pellicola, per quell' agrodolce miscuglio di ingenuità e rettitudine, coerenza e debolezza.
Sebbene possa sembrare forse strano farsi ispirare da un personaggio di un film (ma data la carenza di veri eroi/figure istituzionali rette la cosa poi non sorprende più di tanto), il bellissimo finale così poco "sordiano", nobile senza scadera nella retorica o didattica, è stato per me una grandissima fonte di ispirazione morale e ha parzialmente contribuito alla formazione del mio carattere.
Memorabile, se chiudo gli occhi e richiamo alla memoria questo grande ma troppo poco utilizzato attore, mi appare sempre nelle vesti di Franco Simonini mentre consiglia di andare a mangiare dall'assassino...
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