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Una vita difficile

Regia di Dino Risi vedi scheda film

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La recensione su Una vita difficile

di mm40
8 stelle

L'Italia: un paese in cui non c'è alcun posto per gli idealisti ed i puri di cuore. Silvio Magnozzi è uno dei personaggi più importanti interpretati nella lunghissima carriera di Sordi e al tempo stesso è abbastanza distante dal suo tipico ruolo; ciononostante Albertone rende al 100% l'immagine di un uomo solo in mezzo ad una continua battaglia, che continua a combattere pur sapendo che nessuno prenderà le sue difese e che dovrà scontare tutte le sue pene e molto difficilmente arriverà ad essere premiato per la sua onestà e coerenza. La scena finale è una soddisfazione unica per lo spettatore, nonchè un momento altissimo della commedia all'italiana, cui pure questo film non appartiene in senso stretto (anzi a dirla tutta quella scena ne è l'antitesi: il brav'uomo perdente che si vendica moralmente sul potente di turno). E' piuttosto una satira feroce (e in questo Risi docet) ad una nazione incapace di reagire, che si accontenta del poco che ha e che sfrutta il prossimo finchè riesce; altro momento topico è la cena durante la quale viene letto l'esito del referendum che sancisce la forma repubblicana per l'Italia: qui Sordi può davvero sbizzarrirsi e il risultato è grandioso. Bel film, da rivedere di tanto in tanto per ricordarsi cos'è stata la ricostruzione del secondo dopoguerra in Italia e per farsi coraggio guardandosi attorno e sentendosi disperati sessant'anni dopo. Pessimismo, ma con una morale intrisa di speranza.

Sulla trama

Silvio Magnozzi, partigiano scampato miracolosamente ai rastrellamenti nazisti, partecipa alla liberazione italiana abbandonando Elena, la donna che ama, nel nome della causa partigiana. A guerra conclusa fa il giornalista a Roma, su un quotidiano di sinistra, dove riesce ad essere tacciato di eccessivo idealismo; ritrova Elena, la sposa (in chiesa, contro il parere della madre di lei), ha un figlio, finisce in galera per aver preso parte alle proteste sinistroidi di piazza. Non abbandona mai il progetto di scrivere la propria autobiografia, intitolata Una vita difficile; eppure il suo idealismo continua a causargli guai, mentre attorno a lui una selva di corrotti e corruttori sta ricostruendo e rimangiandosi l'Italia.

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