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D.A.D.

Regia di Marco Maccaferri vedi scheda film

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La recensione su D.A.D.

di millertropico
4 stelle

Ancora un film sulla guerra (che purtroppo è davvero poca cosa).

 

scena

D.A.D. (2015): scena

D.A.D. è una pellicola del 2015 ma per il momento è anche l’unica (che ha faticato molto anche ad uscire ed è transitata da pochissime sale giusto l’anno scorso) realizzata per il grande schermo da un regista (o presunto tale) che risponde al nome di Marco Maccaferri che forse è meglio che continui a dedicarsi alle soap opere televisive o ai video sia musicali che pubblicitari che sono poi i settori in cui si è formato le ossa.

 

scena

D.A.D. (2015): scena

L’idea di partenza poteva essere anche interessante: un conflitto immaginario che non ha alcun riferimento con la realtà (non si sa quali sono i due contendenti in campo e non conosciamo nemmeno le ragioni che lo hanno generato) che ci fa trovare all’inizio della narrazione, un gruppo di una ventina di superstiti fra i quali anche una bambina che ha perso entrambi i genitori, asserragliato dentro una buca e costretto a muoversi carponi poiché appena ci si alza in piedi per provare a scrutare ciò che si muove intorno e cercare di trovare una possibile via d’uscita, si viene subito falciati a colpi di mitraglia sparati da un misterioso robot (D.A.D. appunto).

 

Maria Carpaneto, Giusto Cucchiarini

D.A.D. (2015): Maria Carpaneto, Giusto Cucchiarini

Il film si concentra dunque sulle difficoltà (situazioni che potremmo convenzionalmente definire di amicizia, amore, gelosia e persino di odio) che emergono dentro la piccola comunità a causa della forzata convivenza all’interno di quello spazio così angusto (potrebbe quindi avere mire di carattere psicoanalitico, ma ci vuole davvero molta buona volontà per trovarne qualche labile traccia).

 

Magdalena Grochowska

D.A.D. (2015): Magdalena Grochowska

Purtroppo qui non funziona proprio nulla a partire dai dialoghi che sono davvero imbarazzanti. Il problema è comunque generale e coinvolge anche gli interpreti (definirli attori sarebbe un eufemismo). Nessuno di loro sembra tagliato per questo mestiere (e sono pure diretti male il che aggrava ulteriormente la situazione poiché sembrano tutti capotati lì per caso).

Se vogliamo essere clementi, potremmo dire comunque che qualche ideuzza sparsa qua e là si potrebbe anche trovarla (l’atmosfera apocalittica calata dentro un dramma da camera per esempio). Il guaio però è che nessuna di queste viene sviluppata e si finisce cosi (parlo dei rari spettatori) per rigirarsi sulla poltrona sperando che finisca presto questo tedio.

 

Giusto Cucchiarini

D.A.D. (2015): Giusto Cucchiarini

 

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