Regia di Charles Chaplin vedi scheda film
Chaplin comincia a delineare, con i tratti che lo renderanno immortale, il personaggio dell'omino vagabondo, conosciuto come Charlot. Pur nella durata limitata, che lo rende qualcosa di appena di più di un cortometraggio, Chaplin riesce ad azzeccare alcune gag, miste di simpatica ingenuità e candida astuzia tipiche del personaggio, come quelle della fuga dai poliziotti, del furto di panini o della sottrazione del portafogli ai due ladri ubriachi. La migliore resta, comunque, quella dell'ufficio di collocamento che, per coordinamento dei movimenti d'insieme sembra anticipare quella dell'incontro di pugilato di "Luci della città" (1931). Un film breve da vedere e da godere.
Un vagabondo, accompagnato da un cane altrettanto vagabondo, cerca inutilmente lavoro, conosce una ballerina in un localaccio malfamato e alla fine trova un portafogli rubato da due ladri a un ubriaco e se ne va con la ballerina.
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