Regia di Charles Chaplin vedi scheda film
Questo "Vita da cani" lo metterei fra i migliori corti di Chaplin, anche superiore forse rispetto ad "Easy street" che appartiene al periodo Mutual, mentre invece "A dog's Life" è il primo dei suoi corti per la First National. La durata di 33 minuti ne fa un mediometraggio che anticipa forse per la prima volta il passaggio ad opere di più ampio respiro nel decennio successivo; la vena creativa di Chaplin era ancora assai fertile e si esprime in un vero fuoco di fila di trovate e gag comiche ancora divertenti e molto efficaci, sia quelle che riguardano i bisticci coi poliziotti, sia quelle col cane Scraps, la deliziosa sequenza all'ufficio di collocamento oppure quella in cui mangia di nascosto la colazione di un venditore ambulante, che sarà omaggiata da Paolo Villaggio in Fantozzi. Ritmo comico agile e sostenuto, ricchezza di invenzioni visive pertinenti al racconto e giusta integrazione degli aspetti romantici con l'immancabile Edna: "Vita da cani" è una prima sintesi di motivi chapliniani e una delle sue opere più felici realizzate nel formato breve, con il personaggio del Vagabondo che acquista uno spessore assai più marcato che in precedenza. Un piccolo gioiello che fu musicato nel 1957, quando fu inserito nella raccolta antologica "The Chaplin Revue" insieme a due altri corti, testimonia di una stagione creativa in cui il genio dell'autore non era ancora giunto al culmine, ma era comunque in grado di produrre un film divertente e commovente in parti uguali, con uno Charlot sempre umanissimo nel suo rilievo dickensiano e un finale sottilmente parodico che ne asciuga il possibile eccesso sentimentale.
Voto 9/10
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