Regia di Tom Six vedi scheda film
Vi sono horror così cruenti e finalizzati a portare avanti con apparente serietà ed una cupezza assurdamente verosimile il loro torvo messaggio malato, o quantomeno disturbante, che escono scientemente dai binari precostituiti ed ormai ben noti del genere e puntano a creare nello spettatore un sentimento vero e proprio di angoscia che esula dal vecchio caro e bonario balzo dalla poltrona, puntando soprattutto a suscitare un vero e proprio senso di repulsione che risulta in certi casi davvero disturbante anche agli stomaci più avvezzi e collaudati.
Se tutto ciò non succede ad esempio quando si affronta, per citarne uno, il cinema "antropofago" e falso testimone di torbide abitudini di tribù rimaste ancorate ad uso e costumi primitivi, descritte in alcuni lavori di "ragazzacci" come il nostro macabro Ruggiero Deodato, o il suo più giovane discepolo americano Eli Roth, entrambi così sopra le righe da risultare talvolta bonari o comunque quasi sempre innocui, altri film come il terrificante Martyrs, o la trilogia sul "millepiedi" di cui ci occupiamo qui in questa sede, suscitano, al contrario dei primi, inquietudini che vanno ben oltre il saltuario brivido a pelle o l'effimero senso di repulsione.
Detto questo, posto che non mi sentirei per nessuna ragione al mondo di consigliare alcuno dei tre film della serie sul centipede a persone anche interessate più della media ad esplorare nuovi generi e particolari stili di narrazione, mi trovo anche nell'imbarazzo di non poter tanto semplicemente catalogare frettolosamente la trilogia come una mera opera folle di un pazzo depravato completamente in balia dei propri deliri gratuiti e fuori controllo. Non che Tom Six, regista e produttore dei tre film non lo sia, un folle o forse anche un disturbato.
Chi può negarlo....
Ma è anche, sicuramente altro, e la sua trilogia, per quanto fuori di testa, contiene in sé riferimenti cinefili, citazioni e persino autocitazioni che sfiorano la genialata.
Ma veniamo ai singoli film in questione: nel capitolo finale, ammesso che lo sia per davvero, ovvero quello sballato "The human centipede 3 - final sequence" che ricorda le atmosfere schizzate e l'umorismo macabro parzialmente fuori controllo delle produzioni Troma, l'azione si sposta all'interno di un carcere di massima sicurezza. In quel purgatorio di anime dannate, le spese inerenti la cura dei folli carcerati impongono spese insostenibili, ed uno dei capi delle guardie, fan del primo capitolo del film della serie, decide di mettere in pratica le nefandezze portate avanti dal medico pazzo di cui sopra, trovando pieno appoggio nel sadico direttore del carcere (lo interpreta un sempre più inquietante Eric Roberts).
Questo episodio, ove abbonda umorismo isterico e sopra le righe, latita un po'di tensione e la violenza è così portata a livelli assurdi che molte situazioni sconfinano fino a provocare inquietanti momenti di inevitabile macabro umorismo, che invece latitavano nel tremendo secondo capitolo.
In sintesi The Human Centipete-trilogia è un trittico che non farò che sconsigliare a chiunque o quasi: un trittico disturbante portato avanti da un matto che tuttavia conosce il cinema, sa citarlo, sa citarsi e raggiungere momenti notevoli, anche rappresentando l'irrappresentabile.
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