Regia di Antonio Pietrangeli vedi scheda film
All’annuncio matrimoniale della florida Pina (detta dai suoi compaesani padani “la culona”) risponde il volgare e laido commesso romano Adolfo. Dopo l’iniziale illusione di una vita insieme, la Pina s’accorge del meschino egoismo dell’uomo, giunto a casa sua solo in caccia di dote e comodità. Assolutamente deliziosa e straordinariamente amara, questa commedia di Antonio Pietrangeli rappresenta una pietra miliare del cinema degli anni sessanta per almeno tre motivi: è uno dei pochi film italiani che si schiera dalla parte di lei descrivendo argutamente lo squallore del maschio nostrano; è una delle cosiddette commedie all’italiana del periodo più taglienti ed agrodolci, forse accostabile, non per temi ma per uggia, solo a Il sorpasso di Risi, che illustra quella provincia bigotta e dispettosa nella quale il boom economico è un dettaglio irrilevante; ed è la migliore prova d’attrice di una fantastica Sandra Milo, che disegna il suo personaggio con delicatezza e spontaneità. Un film splendido e malinconico, intimamente femminista, che descrive un breve incontro tristemente ordinario con delicata crudeltà. Dalla parte di lei, gli sceneggiatori Pietrangeli, Ruggero Maccari ed Ettore Scola non hanno pietà nel rappresentare il personaggio di lui: disgustoso, viscido, arrivista, cinico e chi più ne ha più ne metta (enorme François Perier). Un film ingiustamente sottovalutato.
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