Regia di Henry Hathaway vedi scheda film
Henry Hathaway ci regala un bel NOIR. In cui (prendo in prestito da munnyedwards) "Victor Mature con il suo sguardo languido e la sua recitazione contenuta e sofferta è un Nick Bianco perfetto" e c'è l'esordio clamoroso di Richard Widmark che "lascia un segno importante e il suo folle personaggio verrà ricordato a lungo".
IL BACIO DELLA MORTE (1947)
Ritroviamo qui Victor Mature in coppia con Coleen Gray, come nel film - un noir western - presentatovi quattro giorni fa: "L'assalto".
È la bella Coleen ad aprire il film di cui vi parlo oggi e non lo abbandonerà più, poichè lei è anche la voce narrante.
E come tale incomincia col raccontarci di una rapina (a mano armata) in una gioielleria, finita male per l'autore Nick Bianco alias Victor.
Viene ferito ad una gamba dal proiettile di un poliziotto, niente di grave, gli pesa di più il pensiero che vent'anni prima in circostanza simile lui stesso vide suo padre perdere la vita, è uno dei suoi primi ricordi.
Qui lo si vede, di nuovo in salute, nell'ufficio del viceprocuratore Luigi D'Angelo (Bryan Donlevy, in prevalenza comprimario "di lusso" per quasi mezzo secolo, dal 1924 al 1969) che, con l'intento di convincerlo a fare i nomi dei suoi tre complici, gli prospetta la possibilità di avere una pena fortemente ridotta rispetto ai quindici anni di reclusione che rischia come recidivo. Nick ha 29 anni e delinque fin dall'età di 17, ha già dimostrato di non essere disposto a fare la spia ma gli vien fatto notare che qualcosa ora è cambiato nella sua vita: è sposato ed è padre di due bambine. Nulla da fare.
Il suo avvocato (suo e dei complici) da un lato lo rassicura circa moglie e figlie (c'è chi pensa a loro) e dall'altro, benchè ritenga inevitabile per lui il massimo della pena, conta di poter ottenere in futuro un condono: "In un modo o nell'altro ti farò uscire".
Cosicchè lo vediamo, moderatamente tranquillo, in cella con un altro bel tipo:
È Tommy Udo, che considera Nick "un grand'uomo" ed è fiero di stare con lui, di poter essergli amico.
Passano tre anni, Nick è preoccupato perchè da qualche mese non riceve più posta dalla moglie Maria. Non solo, le lettere che spedisce gli ritornano con "sconosciuto a questo indirizzo". Apprende poi che lei è morta, si è suicidata. Da un giornale apprende anche che era nei guai finanziariamente. E che le bimbe sono in orfanotrofio.
Entra in scena qualche tempo dopo Nettie (Coleen). "Rimandai la visita più che potei. E finalmente una domenica mi feci coraggio e andai a trovarlo."
Nick la conosce, era amica di Maria e aveva fatto da baby sitter talora alle sue bimbe. Cerca di nasconderglielo ma poi, piangendo, è praticamente costretta da lui a dirgli che c'è un colpevole, uno dei suoi complici chiamato Pete Rizzo. Non ha bisogno, Nick, di altri dettagli, le chiede solo di andare a trovare le bimbe.
Sa cosa fare Nick, deve poter uscire al più presto possibile dal carcere. Chiede e ottiene di rivedere il viceprocuratore D'Angelo perchè ora ha buoni motivi per "tentare di giocare quella carta".
Vi ho raccontato un terzo del film, mezz'ora, il resto spero vi sia venuta voglia di vederlo.
Fra poco entra in ballo Tommy Udo ed entriamo in pieno "Noir". Interpretazione che fece clamore, era l'esordio per Richard Widmark.
Ci sono altre recensioni - tra cui quella accuratissima di munnyedwards - che parlano anche dell'ultima ora. Io preferisco invitarvi calorosamente a vederlo e mi fermo qui.
Il film viene spesso ricordato per il personaggio interpretato da Widmark, esordio certo non timido di un attore meraviglioso che ancor oggi tutti ricordano.
Invece ci si scorda più facilmente di Mature, che neanche ci prova ad andare "sopra le righe" come sa fare Widmark (prima di lui mi viene in mente Dan Duryea; e dopo naturalmente Jack Nicholson).
Ma questo attore che molti ricordano prevalentemente come Sansone (accanto alla splendida Dalila Hedy Lamarr) era molto versatile e sempre misurato. Lo dico considerandolo un pregio. Non voglio fare paragoni, intendo però dire che, salvo casi eccezionali, ho apprezzato per questo attori di primissimo livello quali Gregory Peck e Glenn Ford.
Difficile aspettarsi lieto fine in un film di questo tipo, ma almeno Coleen Gray lo meriterebbe.
Se non altro perchè anche nella vita - così come, si può dire, in "Kiss of Death" - svolse attività di volontariato finalizzata all'assistenza ai detenuti (e alle loro famiglie). A partire dal 1979, insieme al suo terzo marito sposato in quell'anno.
Era nata nel 1922 e visse a lungo, quasi 93 anni.
Circa 40 film al suo attivo, specie noir e western. Mi limito a ricordarne due: "Il fiume rosso" (1948) di Hawks, con Wayne e Clift; "Rapina a mano armata" (1956) di Kubrick, con Hayden.
https://www.youtube.com/watch?v=B4Wd2wD8ZDU (italiano)
https://www.youtube.com/watch?v=8d0m5UpPSTk (inglese)
Buona visione
e un saluto da cherubino,
23.3.18
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