Regia di Henry Hathaway vedi scheda film
Un rapinatore, catturato durante un fallito colpo in una gioielleria, mentre si trova in prigione apprende che la moglie si è suicidata dopo aver avuto una relazione con un membro della banda e che le loro due bambine sono finite all’orfanotrofio. Per vendicarsi diventa un confidente della polizia, contribuendo a far processare uno spietato killer che però viene assolto per insufficienza di prove: toccherà a lui affrontarlo, per difendere sé e i suoi cari. Bel film di gangster, anche se la prima mezz’ora promette di meglio: sembra avviarsi a raccontare la storia di un novello conte di Montecristo, invece poi si concentra sul confronto fra Victor Mature, massiccio e dalla faccia onesta, e un Richard Widmark eternamente ghignante (va bene, sarà il suo tratto caratteristico, ma dopo la decima volta ci si stufa di sentirlo). Non lo definirei un noir, nonostante le atmosfere, perché non ha il coraggio di sfuggire a un finale consolatorio. Curioso l’espediente della voce off, che solo nel corso della vicenda si rivela appartenere a uno dei personaggi.
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