Regia di Henry Hathaway vedi scheda film
Un rapinatore di piccolo calibro viene arrestato e condannato dopo una rapina.
Viene convinto a denunciare la sua banda, dopo che la moglie si è suicidata per la disperazione e le figlie sono finite in orfanotrofio.
Riabilitatosi, sia pure con il tradimento, prova a rifarsi una vita, ma il suo passato si ripresenta e ha il ghigno sadico e folle del sicario della banda, il Tommy Udo
interpretata da un grande Widmark.
I titoli iniziano con una pistola appoggiata su una sceneggiatura ("Shooting script": sceneggiatura per le riprese o sceneggiatura per la sparatoria?).
Sembrerebbe una dichiarazione programmatica, ma il film non ha particolari qualità di sceneggiatura nè scene d'azione degne di nota (se si eccettua la famosa scena dell'assassinio della donna in carrozzella, una delle più crude del cinema di quegli anni).
Anzi, Hathaway si colloca nel filone del noir realista, gira con pochi movimenti di macchina e "on location" nei luoghi reali dell'azione narrata.
Però alcuni passaggi sono meccanici e contradditorii con la caratterizzazione dei personaggi, basti pensare alla storia con la ragazza che diverrà la seconda moglie del protagonista.
Il pathos del racconto è limitato dalla messa in scena minimalista e quasi documentaristica, sembra che tutti gli eventi "succedano" inevitabilmente, con i protagonisti come semplici rotelle di un meccanismo.
Gli attori peraltro non soccorrono, Mature non è granchè e sta troppo in scena senza avere lo spessore richiesto.
Il finale posticcio ci sta poco.
Mi aspettavo di meglio.
Per amanti del genere.
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