Regia di Henry Hathaway vedi scheda film
Questo film del sempre valido Hathaway si va a situare in quel limbo dei generi in cui il poliziesco,il noir e il gangster movie quasi si fondono per dare vita ad una miscela ad alto numero di ottani.Esplosiva.Il film che racconta la storia di un rapinatore che decide di "cantare" quando scopre che la moglie è morta e le figlie mandate all'orfanotrofio,è ricco di sequenze ad alto tasso di adrenalina(da quella iniziale della rapina in gioielleria nel grattacielo,a quella della vecchia paralitica legata alla sua sedia a rotelle e fatta precipitare per le scale dal gangster psicopatico Tommy Udo,intepretato da Richard Widmark,fino al finale in cui il protagonista va incontro a morte quasi certa pur di far arrestare il gangster) e si segnala proprio per il suo stare tra i vari generi cinematografici che ho nominato senza abbracciarne totalmente nessuno.Attento sia alle dinamiche interne dei personaggi(l'evoluzione del personaggio di Nick Bianco,recitato da Victor Mature con una progressiva presa di coscienza dell'errore di essere dalla parte dei criminali) che a quelle esterne(ci sono anche scene in esterni girate dal vero oltre a sezioni squisitamente thriller ed action),ha una voce fuoricampo che spiega quello che accade che è quella della seconda moglie del personaggio di Nick(e quindi non è narrato in prima persona come solitamente accade in molti noir).Inoltre è molto importante il personaggio del procuratore distrettuale che riesce a convincere Nick usando metodi poco ortodossi ,non rendendolo edotto di tutto quello che può succedere,usandolo come esca ed esponendolo di fatto alla vendetta dei suoi colleghi.Per riassumere i poliziotti non sono così dissimili dai gangster che vogliono combattere,probabilmente usano anche gli stessi metodi.Indubbiamente quello che pone questo film nell'empireo del cinema di quegli anni è il personaggio dell'antagonista,il gangster Tommy Udo interpretato da Richard Widmark,qui al suo esordio cinematografico.Indimenticabile sia il suo sguardo ad occhi sbarrati che testimonia la gravità della sua psicopatologia sia la sua risata stridula e fastidiosa che il doppiatore italiano(Paolo Stoppa) è riuscito efficacemente a ricreare nella versione doppiata.Un esordio memorabile che poi di fatto gli ha aperto le porte del grande cinema.
regia di grande precisione e vigore
bravo ma l'altro gli ruba la scena
esordio indimenticabile
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