Regia di Bruno Bozzetto vedi scheda film
Secondo lungometraggio del regista, "Vip - Mio Fratello Superuomo" dimostra l'ascesa di Bozzetto che ci delizia, questa volta, con una storia incentrata su un'insolita coppia di fratelli, un supereroe alto e muscoloso e un piccolo Woody Allen sfacciato. Il cartone è un'intera lotta contro il consumismo: rispetto al primo film citazionista al mondo del western nonostante (ricordiamo) abbia predetto, in termini di sceneggiatura, la prima pellicola di Sergio Leone, questo film rappresenta un salto di qualità, non solo a livello artistico (il disegno bozzettiano è riconoscibile sin dai primi schizzi), ma soprattutto a livello di storia, caratterizzazione dei personaggi e musiche. La storia è più dettagliata rispetto al primo film, e rappresenta il trampolino di lancio per chi, come il regista, vuole iniziare a fare satira (anche se non troppo cattiva) su una tematica particolare, soprattutto che tiene a tutti. Ognuno dei personaggi presenti ha uno scopo preciso, e le loro trame si incontrano in maniera naturale con quelle dei due protagonisti: nessuno di essi viene messo da parte, anzi, tutti contribuiscono a formare un gruppo che riesce a convincere in modo efficiente. Infine le musiche; memorabili orecchiabili e presenti. Si parte con un rock'n'roll vivacizzato che viene, a poco a poco, trascinato nell'effimero e beneamato jazz, quest'ultimo fresco ed accompagnatore.
Finalmente son riuscito a vederlo e non mi ha minimamente deluso.
8.
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