Regia di Hector Babenco vedi scheda film
Il primo film che ho visto dell'argentino Hector Babenco, tratto da un romanzo di Manuel Puig, è un esempio di stile delicatissimo, sobrio e calibrato, un film altamente educativo che trova la perfetta misura per poter parlare non solo agli interessati più diretti (i gay), ma a tutte le persone: si parla di amicizia che si trasforma in amore, rispetto, stima, sacrificio, in modo, appunto, totalmente sincero, diretto, franco ed insieme senza aggressività scandalose.
L'oppressione del carcere e della dittatura uniscono due personalità apparentemente opposte, danno inizio ad un cammino di formazione che fa maturare parallelamente entrambi i protagonisti, dove il dolore della realtà è contrappuntato dalla malinconia ingenua di film hollywoodiani, proiettati nel mondo senza confini della fantasia, della speranza, dell'amore e dell'arte.
Eccezionali William Hurt e Raul Julia, ottima la "triplice" Sonia Braga, per il primo grande successo internazionale di un film indipendente. 8
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