Regia di William A. Wellman vedi scheda film
Una donna nata nel sottoproletariato urbano fa una fatica immensa a impostare una vita degna e pulita.
*** CONTIENE ANTICIPAZIONI *** Un'altra volta William Wellmann si occupa di una donna alle prese con una sfortuna che le sembra incollata addosso: dall'infanzia tra povertà e disagio ad una vita adulta dove una sfortunata circostanza dopo l'altra non le permettono di cambiare binario. L'unico suo difetto è forse il non saper dire di no - da subito, perché più tardi è difficilissimo - al gangster che l'arpiona e la porta a casa sua. Dopo quell'errore fatale, le sfortunate coincidenze la colpiranno senza requie, nonostante le sue buone intenzioni. Un momento in cui si comporta in modo addirittura nobile è quando dà in beneficienza i 50 dollari frutto di rapina che il gangster le ha regalato. Anche l'amore vero lo incontrerà al momento sbagliato, o meglio detto la fatalità glielo fa perdere.
Non so se il regista avesse in mente qualche donna in particolare, ma fatto sta che il personaggio della donna sfortunata doveva stargli particolarmente a cuore; si pensi a l'altro suo film "Lilly Turner", dove il destino della protagonista è addirittura nero e tragico.
E' un film agile e veloce, che presenta in certi passaggi la compressione narrativa che ho visto diverse volte nei film del regista, cioè il condensare in pochi passaggi molti avvenimenti con scene studiate e un montaggio accorto. Gli attori sono bravi, a cominciare dalla protagonista, la bellissima Loretta Young. Divetta degli anni '30 non troppo famosa, seppe ritagliarsi il suo posto al sole, ma pochi oggi la ricordano. I dialoghi sono ben scritti e l'attenzione non cade mai. Mi è piaciuta anche l'idea di trasfigurare nell'immaginazione della donna le insegne dei negozi in annunci che dicono che non c'è lavoro.
Il cinema degli anni '30 è stato ingiustamente sepolto nel passato e dimenticato, forse perché molti lo immaginano noioso o elementare. Ma in esso d'intelligenza e di tecnica ce n'è da vendere.
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