Regia di William A. Wellman vedi scheda film
In attesa della sentenza al processo dove è accusata di omicidio, Mary Martin ripercorre la propria disastrata esistenza: rimasta orfana da bambina, ha passato tre anni in riformatorio perché creduta erroneamente una ladra, è entrata in una gang, ha cercato inutilmente un lavoro onesto, ha conosciuto per caso un avvocato che l’ha tirata fuori dai guai; ma, quando tutto sembrava andare per il verso giusto, il destino ci si è messo di mezzo. Una parabola toccante, che racconta con umanità e partecipazione la storia esemplare di una brava ragazza traviata dalle circostanze e le regala in extremis una possibilità di salvezza. Dialoghi svelti e brillanti, montaggio fluido; un po’ deboli i personaggi (a parte la protagonista), che la brevità del film impedisce di approfondire. Da ricordare la scena notturna con le insegne luminose che, nell’immaginazione allucinata di Mary, ripetono l’unico concetto “non c’è lavoro”.
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