Regia di Cesc Gay vedi scheda film
Bellissimo, commovente e malinconico. Un film sull'importanza dell'amicizia e dei rapporti umani.
Premios Goya 2016. Truman fa incetta di premi, vince nelle categorie più importanti e viene annoverato come uno dei migliori film dell'anno (altro che Perfetti Sconosciuti, li facessimo noi film come questo). Tutto meritatamente meritato, dalla regia precisa di Cesc Gay, alla scrittura perfetta firmata dal regista stesso fino alle magnifiche interpretazioni dei protagonisti della pellicola, l'argentino Ricardo Darin e lo spagnolo Javier Cámara. Truman è un film delicato e commovente, la struggente storia di un'amicizia inossidabile che conserva i ricordi di una vita difficile ma felice, portata sullo schermo in maniera intelligente e veritiera senza inutili retoriche tipiche da film sentimentale.
La storia, sviluppata nell'arco di quattro giorni, è incentrata sulle vicissitudini di due grandi amici che, a seguito di molti anni, si rincontrano dopo che uno di loro, Tomás (Javier Cámara), fa inaspettatamente visita all'altro, Julian (Ricardo Darin). Il motivo della visita non è quindi casuale ma dettato dal grave stato di salute di Julian, il quale scoprirà di avere una malattia incurabile. I due amici, accompagnati da Truman, inseparabile cane di Julian, condivideranno quattro giorni di emozioni e momenti sorprendenti nei quali rievocheranno i tempi passati e rafforzeranno ulteriormente la loro amicizia.
Cesc Gay mette in scena un'opera per niente facile bilanciando perfettamente elementi tipici del melodramma e dei cosiddetti “lacrima movie”. Aiutato in tutto e per tutto da una sceneggiatura perfetta e da un comparto attoriale ineccepibile (Darin e Cámara creano un'alchimia che raramente si trova sullo schermo), Gay rifinisce il suo lavoro con una regia precisa e pulita che segue di pari passo l'evolversi della vicenda. Un film dolce ma straziante che parla in maniera intelligente dell'amicizia e dell'amore, dei rapporti umani non sempre facili e della difficile condizione di un uomo conscio di stare vivendo gli ultimi giorni della sua vita. I due protagonisti, grandi amici ma caratterialmente opposti, sono uniti da un legame che va oltre la semplice amicizia ma che si fonda in maniera viscerale su un reciproco rispetto che da sempre hanno nutrito. Julian è un attore di teatro dal carattere forte e impulsivo, dotato di una personalità estrosa e trasgressiva. Tomás è un professore universitario pacato e riflessivo, una persona buona e amorevole che ammira l'amico soprattutto per il suo coraggio. Entrambi si amano, si odiano e si ammirano. Si rispettano e si vogliono un gran bene nonostante il loro rapporto durante i quattro giorni non sia sempre dei migliori.
Gay pone inoltre l'accento sul tema dell'abbandono, condizione vissuta in particolar modo da Julian, affermando come sia effettivamente faticoso lasciarsi le cose alle spalle e voltare pagina. L'abbandono è percepito da Tomás come una perdita, la mancanza di una persona cara che presto o tardi non ci sarà più. I suoi sforzi si concentrano quindi sul come reagire, come affrontare il dolore per la morte dell'amico. Per Julian l'abbandono coincide con il trapasso, un percorso che sta giungendo al termine e che lo vede coinvolto in una serie di avvenimenti che condizioneranno la vita di chi gli sta intorno, a cominciare dallo stesso Tomás. Nella sequenza finale del film, ovvero i saluti dei due amici all'aeroporto che coincide con l'abbandono definitivo tra i due, Julian manifesta (in)direttamente tutto il suo amore nei confronti dell'amico donandogli il cane Truman, per il quale stava da tempo cercando una famiglia a cui poterlo affidare dopo la sua morte. L'animale rappresenta l'amicizia tra i due uomini, il passaggio del testimone (o dell'affetto) da uno all'altro. Julian cede una parte di sé all'amico, gli dona il suo amore e il suo affetto, rappresentati dalla cosa più cara che aveva, Truman. In questo modo il cane permette a Julian di rimanere sempre vivo nei ricordi di Tomás, ricordi di un'amicizia profonda e bellissima che non scomparirà mai.
Truman è un film struggente, emozionante, malinconico e bellissimo. Un film dalla lacrima facile ma mai scontata e banale, che commuove e fa riflettere sul valore dell'amicizia e dell'importanza di condividere la propria vita con persone che amiamo.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta