Regia di Jerzy Skolimowski vedi scheda film
11 minuti a Varsavia tra le 17 e le e le 1711. Delle vite ignare del loro creatore si intrecciano a causa di una fantasia perfetta e debordante, di un'originalità senza pari uscendo da uno scritto corale fantastico, accompagnato da una scelta eccelsa di attori con facce indimenticabili. La potenza espressiva di Jerzy e di tutto quello che lo riguar
11 minuti a Varsavia tra le 17 e le e le 1711. Delle vite ignare del loro creatore si intrecciano a causa di una fantasia perfetta e debordante, di un'originalità senza pari uscendo da uno scritto corale fantastico, accompagnato da una scelta eccelsa di attori con facce indimenticabili.
La potenza espressiva di Jerzy e di tutto quello che lo riguarda, si espleta già a partire dagli embrioni come MANI IN ALTO in cui la geniale partita di pingpong contro nessuno, al buio, in un tavolo dipinto che sembra uscito da un cielo all’alba, esercità sopresa e fascino incredulo sullo spettatore soggiogato.
Jerzy non sbaglia un colpo come nell'apertura di Barrier in cui una voce fuori campo sciorina una serie di muscoli dai nomi latini reiterati mentre degli studenti fanno un gioco idiota.
E' un cinema di poesia, di politica, di patetica inutilità dell'essere umano il suo, in cui vige un'etica e condanna al contrario non verso il singolo, ma più verso i governi, la politica, la censura, al colletività disadattata.
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