“11 Minuti” pellicola del 2015 del regista Jerzy Skolimowski: un piccolo capolavoro, piccolo solo per la durata. In poco più un’ora, il film ripercorre 11 minuti di vita vissuta di “ordinaria” quotidianità di personaggi qualunque, fra i quali non ci sono chiari punti di contatto. Con una regia serrata e spettacolare, vedremo i loro 11 minuti di vita quotidiana in una sorta di puzzle che si ricompone in un solo fattore coagulante: il tempo. Questi protagonisti infatti condividono solo il tempo che stanno vivendo e forse è il mistero (rappresentato metaforicamente da una macchia nera che si presenta più volte) della vita ad animarli durante questi 11 minuti, che potrebbero essere 11 anni o una vita intera. Un film sul relativismo, sull’irrilevanza della nostra esistenza, un film reso ancora più inquietante ed esasperato da una colonna sonora che affila ancora di più le sequenze a tratti schizofreniche. Siamo solo comparse in balia di eventi e di incroci casuali con sconosciuti che ci travolgono senza alcuna possibilità di cambiare direzione, questo è quello che ci dice il regista. La catarsi finale sembra più una liberazione che la risoluzione del mistero.
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