Regia di Jerzy Skolimowski vedi scheda film
Tra le 17 e le 17:11 a Varsavia succede di tutto: un'attrice si reca in un hotel di lusso per un provino con il regista marpione; suo marito, dopo un eccesso di sonniferi, la cerca disperato; una donna deve partorire ma il compagno ostacola l'operato dei paramedici dell'ambulanza; un professore con qualche scheletro nell'armadio vende hot dog; un pony express con dubbie frequentazioni trasporta droga; un lavavetri si prende una pausa con la sua ragazza guardando film porno; un ragazzetto vuole rapinare il banco dei pegni e una punkabbestia ha dato fuoco alla casa di un amico. Con un effetto farfalla, tutte le storie si intrecceranno in un finale esplosivo.
Skolimowski, classe 1938, si conferma regista modernissimo, audace, capace di costruire un racconto a incastri fittissimo di eventi, tutti costretti in un arco temporale ridottissimo. Dall'uso delle prime sequenze girate con lo smartphone ai ralenty finali, il regista polacco dimostra di avere classe da vendere, di padroneggiare a perfezione tutte le fasi della regia e di sapersi avvalere di un montaggio superlativo. Peccato che il finale, pur nel suo clamore, lasci scoperta qualche traccia narrativa e che il gioco di rimandi sibillini della macchia nel cielo avvistata da tutti i personaggi sia un po' fine a sé stesso.
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