Regia di Daniele Ciprì, Franco Maresco vedi scheda film
Camera fissa su un uomo in giacca e cravatta, in un interno tipico siciliano, che discorre fra il serio e il faceto di dialetto e abitudini sicule con la voce off del regista Franco Maresco.
Saverio d'Amico, attore di Ciprì & Maresco già visto in Enzo, domani a Palermo! (1999), illustra una serie di modi di dire e di abitudini siciliane, rispondendo alle pronte e irriverenti domande della voce off di Maresco. Bianco e nero, interno adeguatamente pacchiano (povero, modestissimo fra carta da parati, una vecchia lampada e cesti di frutta qua e là per la stanza), un solo interprete al centro della scena e un infinito pianosequenza a camera fissa: Saggio sull'intelligenza umana è un film 'alla Ciprì & Maresco', riconoscibile anche da un solo fotogramma. Tre quarti d'ora circa di durata, con momenti semiseri e altri esplicitamente ironici e - altro marchio di fabbrica per la coppia di registi palermitani - con un protagonista perennemente in bilico fra 'esserci' e 'farci'. Quando Maresco chiede a d'Amico della mafia, quest'ultimo risponde che probabilmente non esiste ed è qualcosa che non si può definire; cinque anni dopo d'Amico verrà arrestato durante un'indagine sulla malavita sicula. Nel 2007, dopo la trasmissione tv Ai confini della pietà, il sodalizio fra Ciprì & Maresco comincia a vacillare; questo è uno degli ultimi lavori realizzati prima dello iato. Sociologia grottesca, forse cinematograficamente limitata, ma forte di contenuti e di idee formali sempre sopra le righe. 5/10.
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