Regia di Elio Petri vedi scheda film
Uno sguardo al ciclismo in terra di Romagna, dove questo sport all'epoca era molto sentito e praticato; il regista segue in particolare un ragazzino che consegna giornali in bicicletta e sogna un giorno di vincere una gara professionistica.
Elio Petri ha appena 25 anni, ma le idee chiare: studia da regista, proprio come il protagonista di questo suo cortometraggio studia da ciclista, se così si può dire. Dieci minuti di cortometraggio che rappresentano l'esordio di Petri come regista; la sua carriera futura sarà luminosa e in grado di associare correttezza formale a contenuti importanti. Per ora il Nostro si limita a raccontare un piccolo quadro post-neorealista ambientato nella terra del suo co-sceneggiatore Tonino (accreditato nei titoli di testa come Antonio) Guerra, cioè la Romagna. La voce del narratore esterno appartiene a Corrado Mantoni, già parecchio noto come speaker radiofonico. Petri proseguirà nel cinema, per qualche anno ancora, principalmente come sceneggiatore, arrivando a licenziare un secondo cortometraggio da regista solamente tre anni più tardi (I sette contadini, 1957) e dovendo attenderne altri quattro per poter dare alla luce il suo primo lungometraggio, L'assassino (1961). 6/10.
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