Regia di Stanley Kubrick vedi scheda film
Secondo film diretto da Kubrick, un prodotto interessante ma banale, decisamente lontano dai futuri capolavori del regista.
Seconda regia ai lungometraggi per l'allora ventiseienne Stanley Kubrick, che è inutile ricordare ancora una volta come uno dei registi più grandi di sempre.
C'è da dire però che il suo inizio non è stato dei migliori. Il suo film d'esordio Paura e desiderio fu un film davvero orrendo ed insalvabile, tanto che lo stesso regista lo rinnegò, facendolo sparire per molto tempo dalla circolazione.
Nel 1955 esce invece il suo secondo film, Il bacio dell'assassino, che sarà già un NETTO miglioramento rispetto al predecessore, pur risultando comunque un film appena sufficiente.
In questo film il giovane Kubrick sperimenta, inserisce tanti elementi che saranno ricalcati anche nelle sue produzioni future, prova inquadrature diverse ed effetti di luce e fa molto uso (discreto) di flashback.
Come film in se' per l'epoca a cui ci riferiamo è accettabilissimo, pur non essendo un capolavoro del genere noir.
Ha un buon ritmo, non annoia, e la sequenza finale è incalzante.
Il tutto supportato da una buona fotografia.
Nonostante ciò, è anche vero che sul piano dei contenuti è abbastanza povero e banalotto.
La colonna sonora è discretamente tediosa e ridondante.
Le interpretazioni (in particolare quella dell'attore principale) sono asciutte.
In sintesi possiamo parlare di un secondo Kubrick riuscito a metà, sufficiente ma ben lontano dai capolavori che il Kubo infilerà più avanti (a partire già dal suo terzo film, l'interessantissimo Rapina a mano armata).
Voto: 6-/10.
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