Regia di Stanley Kubrick vedi scheda film
Inizio e fine nella stazione ferroviaria di New York, il resto in flashback: un pugile fallito e una ballerina di night vorrebbero rifarsi una vita a Seattle, nella fattoria degli zii di lui, ma vengono ostacolati dal viscido proprietario del locale dove lei lavora. Il primo film ‘ufficiale’ di Kubrick (dopo il rifiutato Fear and desire) è un noir scheletrico: trama semplice, personaggi archetipici, durata brevissima, montaggio brusco (e con almeno un errore madornale: il pugile salta dalla finestra della soffitta, dove è salito con un elevatore, e si ritrova sulla strada). Ma il trattamento degli spazi mostra già una grande intelligenza visiva, con invenzioni notevoli: un incubo inquadrato come un negativo fotografico, un bicchiere che si infrange contro la macchina da presa, il sotto flashback raccontato sulle immagini di una danzatrice classica che si esibisce su un palco vuoto, il surreale scontro a colpi di manichino. Insomma: la tipica opera di un giovane autore acerbo ma promettente.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta