Regia di Stanley Kubrick vedi scheda film
"La mattina ci ritornai per vedere come stava. La trovai più sollevata e m'invitò a colazione. Più tardi, prendendo il caffè, mi disse di aver visto l'incontro e credo sia stato questo a farmi cominciare a parlare di me, di che razza di fallito fossi e del fatto che sarei ritornato a Seattle a lavorare nell'allevamento di cavalli di mio zio."
Davey Gordon (Jamie Smith), pugile veterano, viene sconfitto in un importante incontro da una giovane leva e, rimanendo deluso, decide di far ritorno a Seattle. Una sera vede dalla finestra un uomo aggredire una donna nell'appartamento di fronte al suo e interviene in difesa della giovane; si chiama Gloria (Irene Kane), ballerina, mentre il suo maturo amante/principale/aggressore è Vinnie Raphael (Frank Silvera).
I due s'innamorano nel giro di un giorno e pianificano la fuga a Seattle insieme, mentre Raphael ordina di far fuori il rivale a due scagnozzi, i quali sbagliano però bersaglio...
Il bacio dell'assassino è il secondo lavoro di Stanley Kubrick, dopo aver fatto sparire dalla circolazione le pellicole di Paura e desiderio, esordio che non soddisfaceva il già allora perfezionista regista di New York. E' un noir di appena 65', nato grazie ad un prestito da parte di uno zio del regista e girato in pochissimo tempo nei dintorni dell'abitazione dell'allora 27enne Kubrick; parlare di piccolo capolavoro mi sembra alquanto generoso: Il bacio dell'assassino rivela la bravura, la precocità, la decisione di un ragazzo che si accollò il lavoro di regia, sceneggiatura, fotografia, montaggio e produzione, ma è anche vero che solo negli ultimi 20 minuti di film si riconosce nelle inquadrature la mano di un maestro, anzi del maestro che Kubrick diventerà di lì a poco.
Un'opera, dunque, ben fatta e interessante come quasi tutti i lavori d'esordio di un regista, da cui si comprendono e si possono apprezzare o meno le basi su cui si è poggiata una carriera di altissimo livello. *** e 1/2
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