Regia di William A. Wellman vedi scheda film
Durante una missione di guerra Tom cattura un soldato tedesco; poi viene ferito e creduto morto dal suo compagno Roger, che si era comportato vilmente ma riceve il merito del successo. Però Tom non è morto: fatto prigioniero e curato, dopo l’armistizio torna negli Stati Uniti a fare l’impiegato nella banca diretta dal padre di Roger; ma ormai è dipendente dalla morfina, e perciò viene licenziato. Cambia città, trova lavoro in una lavanderia, fa fortuna con il brevetto di una macchina innovativa, si sposa e ha un bambino; poi la nuova proprietà licenzia la maggior parte degli operai, lui si oppone, rimane coinvolto in una sommossa (dove la moglie rimane uccisa) e finisce in galera. All’uscita sarebbe ricco, ma cede tutti i suoi averi per aiutare le vittime della depressione: riprende la strada e ritrova Roger, caduto in rovina dopo il crac in borsa. Con un minutaggio adeguato poteva venir fuori qualcosa del livello di Io sono un evaso; tuttavia i molti avvenimenti sono abbastanza ben distribuiti nel poco tempo a disposizione. La bontà quasi angelica del protagonista ha dell’inverosimile; in compenso la sua parabola umana, fra gli alti e bassi di fortuna, offre uno spaccato vivido della società americana dell’epoca. Curiosa la disinvoltura con cui viene messo in scena un comunista dichiarato, che cita Marx e Lenin; ma è un personaggio caricaturale fin dall’inizio, e in seguito cambia casacca per opportunismo.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta