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Videodrome

Regia di David Cronenberg vedi scheda film

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FABIO1971

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La recensione su Videodrome

di FABIO1971
8 stelle

"Diventiamo quello che vediamo. Noi diamo forma ai nostri strumenti e da lì in poi i nostri strumenti danno forma a noi".
[Marshall McLuhan]

"Nelle ere della meccanica avevamo operato un'estensione del nostro corpo in senso spaziale. Oggi, dopo oltre un secolo di impiego tecnologico dell'elettricità, abbiamo esteso il nostro stesso sistema nervoso centrale in un abbraccio globale che, almeno per quanto concerne il nostro pianeta, abolisce tanto il tempo quanto lo spazio": così scriveva il canadese Marshall McLuhan nel suo fondamentale Gli strumenti del comunicare (Understanding Media: The Extensions of Man, 1964), epocale trionfo del suo determinismo tecnologico (i mass media "caldi" e "freddi", "il mezzo è il messaggio", ecc...). Il canadese David Cronenberg, che fu suo studente presso il St. Michael's College dell'Università di Toronto, partendo da analoghe premesse, rilegge le teorie dell'illustre sociologo innestandole, da sublime chirurgo del "corpo cinematografico", in un'agghiacciante (e profetica) critica alle degenerazioni scientifiche della società contemporanea e nella propria visione/allucinazione poetica del "medium" ("vedo la tecnologia come un'estensione del corpo umano"...), fino ad estremizzarne l'assunto: e così, nel suo favoloso Videodrome, delirante thriller metafisico e vera pietra angolare del suo cinema allucinato e visionario, la televisione arriva a dominare e piegare la volontà umana, devastandone corpo e mente e finendo per oltrepassare anche il tubo catodico ed irrompere nella realtà. "Lo schermo televisivo, ormai, è il vero, unico occhio della mente umana. Ne consegue che lo schermo televisivo fa ormai parte della struttura fisica del cervello umano. Ne consegue che quello che appare sul nostro schermo televisivo emerge come una cruda esperienza per noi che guardiamo. Ne consegue che la televisione è la realtà e che la realtà è meno della televisione": sono le parole di Brian O'Blivion (Jack Kreley), misterioso guru delle comunicazioni di massa che diffonde il proprio pensiero esclusivamente attraverso le registrazioni video trasmesse in tv. Una di queste viene mostrata in diretta durante un talk show televisivo a cui partecipano come ospiti Max Renn (James Woods), direttore di Civic Tv, canale via cavo specializzato in film pornografici e violentissimi, e la conduttrice radiofonica Nicki Brand (la bellissima Deborah Harry, cantante e leader dei Blondie). Ma chi è in realtà Brian O'Blivion? Che cosa c'entra con i sadici snuff movies intitolati Videodrome e capitati tra le mani di Max Renn? Gli indizi, infatti, conducono proprio ad O'Blivion ed alla sua Chiesa Catodica ("Guardare la televisione aiuta a sentirsi una parte della grande tavolozza del mondo", il loro programmatico spot promozionale diffuso agli adepti), gestita dalla figlia Bianca (Sonja Smits), che rivela a Max che in realtà il padre è morto da tempo ed il suo pensiero è stato affidato e trasferito sui video gelosamente custoditi da lei stessa. Bianca spiega, poi, a Max che la visione del programma Videodrome sviluppa nel cervello un tumore capace di causare allucinazioni terrificanti: per Max e Nicki, divenuta nel frattempo sua amante, è l'inizio di un incubo ad occhi aperti, tra mutilazioni fisiche, perversioni della carne, masochismo, cibernetica, fino alle devastazioni più raccapriccianti ed alla trasformazione di Max in una vera e propria macchina dispensatrice di morte. Angosciante e ipnotico nell'incedere avvolgente della narrazione, Videodrome è un'opera di incredibile fascino visivo, un lucidissimo e macabro teorema sulla potenza devastante ed ineluttabile del dolore, unica possibilità di una differenziazione tra materia organica e meccanica: Cronenberg immerge i suoi personaggi in un'atmosfera malsana e di insostenibile tensione emotiva, una cornice spettrale di paranoia e disperazione che in un raggelante crescendo di depravazione ne fagocita le pulsioni più vitali fino alla completa putrefazione: la tv di Videodrome è il parassita assassino di Il demone sotto la pelle, il contagio vampiresco di Rabid - Sete di sangue, la testa che esplode di Scanners, le carni violate e straziate dei corpi il disturbante manifesto della resa e del disfacimento dell'uomo catodico del ventesimo secolo. Thriller, horror, fantascienza, esaltati dalla straordinaria cura della messinscena (dagli straordinari effetti speciali ideati da Rick Baker alla lugubre e suggestiva colonna sonora composta da Howard Shore), diventano generi-messaggio (il "mezzo") in cui lasciar deflagrare gli istinti più sanguinari della mente, un magma pulsante di mefitici umori con cui Cronenberg, con spietata genialità, torna tra le braccia del "suo" McLuhan ("diventiamo quello che vediamo"). "Morte a Videodrome! Gloria e vita alla nuova carne!".

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