Regia di Leonida Leoncini vedi scheda film
Avventurette erotiche e ridanciane si avvicendano nella Capitale durante l'anno santo 1975. Tutto ruota attorno all'arrivo in città di una turista tedesca in cerca di un vero maschio latino.
Dal titolo ci si potrebbe aspettare una pellicola erotico-drammatica o addirittura horror che racconti di qualche bieca violenza sessuale o di qualche insospettabile, truce maniaco; in realtà Malabestia - opera prima e unica per Leonida Leoncini - è, sì, un film ad alto contenuto pruriginoso/morboso, ma decisamente comico. Comicità, va specificato subito, di grana grossa, pecoreccia come si addice al filone leggero dell'epoca, quello delle commedie ambientate nella piccola provincia in cui tutti pensano soltanto ad accoppiarsi e la trama si compone di una lunga sequela di barzellette incollate alla bell'e meglio. Regola, quest'ultima, che vale anche per la sceneggiatura che il regista firma insieme al solitamente disastroso Piero Regnoli; Malabestia è una sorta di film a episodi in cui i vari segmenti si intersecano nel segno del comune arrapamento da parte di tutti i personaggi in scena, un lavoro colmo di stereotipi maschilisti e fallocentrici - anche qui: come all'epoca era comune che fosse. La turista tedesca che scende in Italia in cerca di un vero maschio, per obbligarlo a fare sesso con lei, è l'emblema della portata concettuale e morale degli argomenti messi qui in campo. Fra gli interpreti ci sono Ninetto Davoli, Sirpa Lane, Femi Benussi, Enzo Monteduro e Francesco Mulè; ben assortite le musiche di Stelvio Cipriani; fotografia di Frank De Niro, ossia Pasquale Fanetti, futuro regista di opere soft e hardcore. Di Leoncini, dopo questo titolo, si perdono le tracce. 2/10.
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