Regia di Pedro Almodóvar vedi scheda film
Non il migliore Almodovar.
Almodovar tornò con questo film al suo “cinema di donne”, si disse (qua, infatti, gli uomini ci sono, sono importanti ma marginali, non sono i protagonisti). A me è sembrato però un cinema di gran pippe mentali. Oppure, il discorso è sempre quello, che il mistero del femminino rimane e rimarrà sempre insondabile per i maschi, nei saecola saecolorum, e dunque un uomo semplicemente non può capire le donne. Che ti viene perfino da pensare, “Mah, ma siamo sicuri che è la donna la femmina dell’uomo?”. Perché poi si sa che la prima donna non fu Eva, ma Lilith, che poveraccia venne anche ripudiata da Adamo, in quanto pretendeva di stare alla pari con lui. Vabbè, magari erano le discendenti di Lilith le vere femmine umane, chissà. Tutto sto preambolo per dire che le donne protagoniste del film, dal mio punto di vista, si comportano come pazze, come delle squilibrate, e pertanto ho molto faticato ad appassionarmi alla vicenda, senza infine riuscirci. Si racconta di Julieta, che conosce questo pescatore, copula copula finche le nasce una bambina. Poi (spoiler) litigherà con l’uomo, che prenderà il mare e ci rimarrà secco. Sensi di colpa, figlie che scappano, depressioni, crisi, c’è di tutto, ma evito di puntualizzare, se qualcuno volesse vederlo. Il film partecipò senza fortuna a Cannes e non arrivò alla cinquina finale dell’Oscar per i film stranieri. Piaciuto più alla critica che al gran pubblico. Per me un 5/6.
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