Regia di Pedro Almodóvar vedi scheda film
La storia è quella di Julieta, madre di Antia, che scrive una lettera alla figlia che non vede ormai da anni, richiamando alla memoria tutti gli avvenimenti che hanno portato al loro allontanamento e riaprendo vecchie ferite che ancora sono molto dolorose. Il film di Almodovar, benchè non sia uno dei suoi migliori, riesce sempre a tenere alta l'attenzione dello spettatore. Il modo che il regista ha di raccontare i suoi personaggi, le loro difficoltà e le loro fragilità, il loro modo di reagire alle peripezie della vita, rende di fatto impossibile non empatizzare almeno un po' con i protagonisti, cercando in tutti i modi di dare una spiegazione a quello che accade sullo schermo da un punto di vista psicologico. La diffferenza con altri film che, a parità di trama, risulterebbero sicuramente più deboli risiede proprio nel modo che ha Almodovar di costruire i suoi micorocosmi melodrammatici, nei quali la coerenza interna è così elevata da portarci ad accettare fatti narrativi anche piuttosto implausibili o comunque fortemente imprtobabili. Il film risente un po' della mancanza della costruzione del rapporto tra madre e figlia, che durante tutta la pellicola risulta un po' mutilo, nonostante siamo comunque in grado di comprendere le difficili scelte dei personaggi. Per il resto il film è interessante e godibile.
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