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Julieta

Regia di Pedro Almodóvar vedi scheda film

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La recensione su Julieta

di AlbertoBellini
8 stelle

Sublime. Non esistono altri aggettivi per descrivere la bellezza dell'ultima, grandiosa opera di Pedro Almodóvar.

 

Nel corso degli anni, tra abbandoni, tragedie e tradimenti, il Cinema di Pedro Almodóvar ha sviscerato molteplici sfacettature dell'uomo e della propria irrazionale vita. Onestamente, non sono affatto un "veterano" del regista spagnolo in quanto, ad oggi, ho potuto visionare solamente il magnifico 'Hable con Ella' e il bellissimo 'Volver'. Ciò nonostante, la sua nuova pellicola è riuscita a colpirmi più di quanto avrei pensato.

 

La casualità, le coincidenze della vita. Con 'Julieta', Almodóvar abbandona totalmente gli stilemi hollywoodiani per narrare un viaggio di (de)formazione, ove ciò a cui assistiamo è l'esistenza nuda e cruda. Un viaggio morale che inizia proprio durante il viaggio fisico, a bordo di un treno. Qui, Julieta farà la conoscenza di Xoan, suo futuro marito e padre della propria figlia. La passione che scoppierà tra i due, fungerà da preludio all'intera vicenda. Una tragedia improvvisa segna il rapporto tra madre e figlia, che, senza spiegazioni, si allontana da Julieta. 'Julieta' può essere considerato come un ritratto femminile che pigia continuamente su un punto interrogativo che affligge tutti noi, quello che ci fa allontanare - inspiegabilmente - da coloro che amiamo. Persone che entrano ed escono dalla nostra vita, venendo tagliati fuori come se non avessero/avessimo mai significato nulla.

 

 

Ispirato a "Fatalità", "Tra poco" e "Silenzio", tre racconti di Alice Munro contenuti nella raccolta "In fuga", e presentato in concorso alla sessantanovesima edizione del Festival di Cannes, 'Julieta' - grazie ad una lunga sequenza di flashback - costruisce, a poco a poco, una struttura di melò sostenuta da una forte base di giallo, nella quale andremo a scoprire la verità e, sopratutto, le motivazioni dietro al tutto. I colori caldi ma al tempo stesso freddi, l'infinita distesa di un rosso velluto, apparentemente imponente, una potenza cinematografica/visiva che risiede sin dal primo secondo di pellicola. Nel seguente caso, il ringraziamento va - in primis - al direttore della fotografia Jean-Claude Larrieu. Per quanto riguarda l'intera triste e malinconica vicenda, gran parte del merito va alle semi-sconosciute interpreti: Emma Suárez (Julieta) e la bellissima Adriana Ugarte (giovane Julieta). A seguire, Priscilla Delgado (Antía bambina), Blanca Parés (Antía adolescente), Daniel Grao (Xoan), Inma Cuesta (Ava), Darío Grandinetti (Lorenzo), Rossy de Palma (Marian) e Susi Sánchez (Sara).

 

'Julieta', sublime tassello di un mosaico che dovrò scoprire - interamente - al più presto. Con le musiche drammatiche di Alberto Iglesias, Pedro Almodóvar rinconferma il proprio talento nello scomporre una vita tutt'altro che allegra e spensierata, impiegata per lo più nel cercare di compensare il dolore derivato da essa.

 

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