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Julieta

Regia di Pedro Almodóvar vedi scheda film

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La recensione su Julieta

di steno79
7 stelle

Opera sicuramente un po' minore nel percorso filmico di Pedro Almodovar, "Julieta" è uno dei suoi tipici melodrammi al femminile, svolto con uno stile che mantiene la sua esuberanza soprattutto nell'apparato figurativo, ma decisamente più sobrio, dimesso, introspettivo e poco scintillante nella trama, che sceglie delle tematiche piuttosto gravi e riesce ad analizzarle con un approccio definito da qualcuno "minimalista", a mio parere non così stonato come qualcuno vorrebbe, al di là di qualche scena madre che poteva essere risolta meglio. 

Almodovar si ispira a tre racconti della scrittrice premio Nobel Alice Munro contenuti nella raccolta "Runaway", ma bisognerebbe vedere quanto realmente della pagina scritta abbia ispirato il copione. Al centro della pellicola il tema di una "maternità interrotta" per la sparizione della figlia che accusa la madre di colpe probabilmente ingigantite. Un tema sicuramente delicato, svolto con il consueto professionismo dal regista nella scrittura del film, che si divide in due parti distinte, una al presente e una al passato tramite un lungo flashback esplicativo. 

La storia di Julieta, che all'inizio del film cambia improvvisamente parere sulla decisione di trasferirsi in Portogallo con il compagno Lorenzo, si isola e inizia a scrivere una lunga lettera alla figlia che non vede più da dodici anni, è una vicenda che possiede molti agganci all'universo del regista, qui rivisitato in una chiave melodrammatica che da alcuni è stata avvicinata a quelle di Cukor o di Mizoguchi, e in ogni caso permette al regista di mettere in evidenza la sua ben nota cifra stilistica, ripulita dagli eccessi Camp e purificata in un approccio più meditato e consapevole. A livello emotivo però qualcosa si è sicuramente perso rispetto alla ricchezza di "Parla con lei" o "Volver", e nonostante una durata abbastanza esigua che supera di poco i 90 minuti, si avvertono alcune esitazioni, alcune ripetizioni ed incertezze che danno come risultato un film non completamente risolto, certo meno interessante anche rispetto ai più recenti "Dolor y gloria" o "Madri parallele". Nel cast buone soprattutto le prestazioni di Emma Suarez e Adriana Ugarte come Julieta adulta e giovane, entrambe ricche di sfumature nello stesso ruolo: se proprio si dovesse indicare la migliore io preferirei la Ugarte, ma il premio Goya come migliore attrice è stato vinto dalla Suarez. Fra i caratteristi si rivede soprattutto Dario Grandinetti che è stato uno dei non dimenticati protagonisti di "Parla con lei". A mio parere un film minore di Almodovar, se così si può definirlo, è sempre opera degna di rispetto e considerazione, stilisticamente omogenea con il corpus dei suoi "almodrami", che invita anche a scoprire l'opera letteraria della Munro, per chi come me la ignora.

Voto 7/10

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