Regia di Richard Fleischer vedi scheda film
Un altro dei kolossal che vidi da bambina e che ogni tanto recupero, un po' per nostalgia e molto per sollecitare una momoria un po' annebbiata, e ammetto che quasi sempre ne vale la pena, come in questo caso.
Gli interpreti sono attori di tutto rispetto, il film vale già da solo per quello, Tony Curtis, l'erede detronizzato e nascosto, ma diventato schiavo dell'orda vichinga, e il grande Kirk Dauglas, figlio del capo dei vichinghi, sanguigno e passionale come il suo ruolo richiede, violento e pronto alla conquista, che sia di una terra, l' Inghilterra, o di una donna, una principessa contesa, orgogliosa e capace di tenere testa.
Ci sono tutti gli ingredienti del film di genere che Hollywood sfornava il quegli anni, scene di battaglie, lotte, tradimenti, azione e tensione, un po' di violenza (anche verso figure femminili) ma sempre controllata e mai portata all'eccesso; i mezzi magari erano semplici, ma efficacissimi, le ricostruzioni degli ambienti, le scene e i costumi erano suggestivi, atti a ricostruire un medioevo se vogliamo un po' favolistico, ma quanto basta affascinante e pertinente.
Un film capace di far sentire allo spettatore il sapore di un'altra epoca più immaginata che reale, lontana e oscura quanto basta, dove i guerrieri con dignità davano senso alla vita, morendo con una spada in mano, e la loro pira funebre era una nave in fiamme che solcava le acque.
Sempre bello, meglio di tanti blookbuster odierni pieni di ridicoli effetti speciali (l'ultimo a cui ho dato una sbirciata, Black Panter).
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta