Regia di Nicolas Winding Refn vedi scheda film
allucinazioni estetiche, simboli geometrici come visioni nella mente, la bellezza è un demone che le antiche sacerdotesse richiamano attraverso atroci rituali, il sangue e la luna, lo smembramento di un corpo di candida perfezione, che brillava nell’inverno di vite consacrate alle divinità di un mondo di immagini, create e riprodotte, l’orrore e le sue maschere, la saliva che cola nella bocca di un cadavere, orgasmi di morte, gli scatti fotografici, una realtà bianca e le forme di una ragazza, la sua innocenza, la sua pelle dorata, il buio e le luci stroboscopiche, i colori caldi e la musica elettronica, le corde, un puma dentro una stanza di un motel, immobile all’interno di un quadro, altri simboli, altri richiami, percezioni rallentate, cerchiamo di afferrare la meraviglia di questa vita, un punto di momentanea perfezione, uno sguardo, un movimento, un atto di violenza, un coltello che scivola nella gola, un occhio azzurro che ci osserva dal pavimento, la luce che trafigge le nuvole nell’estasi di un tramonto.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta